20091101 - ROMA - CRO : CARCERI: SUICIDIO BLEFARI, IMPICCATA IERI SERA CON LENZUOLA. Un interno del carcere di Rebibbia, a Roma, in un'immagine d'archivio. La neo brigatista Diana Blefari Melazzi, condannata all'ergastolo per l'omicidio del giuslavorista Marco Biagi, si e' impiccata ieri sera, attorno alle 22:30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate. La donna - secondo quanto si e' appreso - era in cella da sola, detenuta nel reparto isolamento del carcere Rebibbia femminile. Ad accorgersi quasi subito dell'accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria che - si e' inoltre appreso - avrebbero sciolto con difficolta' i nodi delle lenzuola con cui la neo brigatista si e' impiccata in cella e avrebbero provato a rianimarla senza pero' riuscirvi. ANSA / ALESSANDRO DI MEO / ARCHIVIO / PAL

Il servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (FSB) ha dichiarato questa mattina di aver arrestato il 31enne Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal.

Gershkovich è un cittadino americano che vive a Mosca da sei anni e parla correttamente la lingua russa in quanto i suoi genitori, che vivono negli Stati Uniti, sono originari della ex Unione sovietica. È accreditato come giornalista presso il ministero degli Esteri russo, ed è il primo giornalista di un’agenzia di stampa americana, dai tempi della guerra fredda, ad essere arrestato con l’accusa di spionaggio.

È sospettato di aver raccolto informazioni riservate che costituiscono un segreto di stato sulle attività di una azienda del complesso industriale militare russo mentre si trovava nella città di Ekaterinburg, sui monti Urali. L’accusa potrebbe comportare una pena detentiva fino a 20 anni.

Secondo alcuni testimoni, agenti in borghese dell’FSB lo hanno prelevato dal ristorante Bukowski Grill di Ekaterinburg e caricato su un minivan con il suo maglione tirato sopra il viso. Lo hanno condotto in seguito a Mosca dove è stato incriminato ufficialmente in tribunale, affermando che stava agendo per conto del governo americano.

Alcuni alti funzionari del governo russo hanno approvato l’accusa contro il giornalista americano senza avere dubbi sul caso e senza fornire prove. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che “per quanto ne sappiamo è stato colto in flagrante. Ma non conosco i dettagli. Questa è una prerogativa dei servizi segreti. Sono loro che si occupano di spie”.

Anche la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha affermato che le attività svolte di Gershkovich a Ekaterinburg non avevano nulla a che fare con il giornalismo. “Purtroppo questa non è la prima volta che lo status di corrispondente estero, il visto e l’accreditamento dei giornalisti, vengono utilizzati da stranieri nel nostro Paese per coprire attività che non sono giornalismo”, ha scritto Zakharova sul suo canale Telegram.

Il Cremlino in una nota, ha inoltre messo in guardia Washington su eventuali misure di ritorsione contro giornalisti russi.

Il quotidiano Wall Street Journal ha negato con forza le accuse dell’FSB nei confronti del suo fidato reporter e ha chiesto l’immediato rilascio. L’ultimo rapporto pubblicato da Gershkovich era concentrato sul rallentamento dell’economia russa a causa delle sanzioni occidentali. Prima del suo arresto, stava lavorando su gran parte dei combattimenti avvenuti in Ucraina e condotti dai mercenari della Wagner, il gruppo militare privato gestito dall’uomo d’affari Yevgeny Prigozhin.

Dall’inizio della guerra, fare il reportage dall’interno della Russia è diventato molto più difficile, e molti giornalisti hanno lasciato il paese. Alcuni rappresentanti di gruppi per la libertà dei media e dei giornalisti, che conoscono personalmente Gershkovich, hanno lanciato l’allarme e garantito per la sua innocenza. “Sono scioccato da orribili notizie sulle assurde accuse di spionaggio contro Gershkovich, un eccellente giornalista e amico”, ha scritto su Twitter Max Sedon, capo dell’ufficio di Mosca del Financial Times.

Prima di entrare al Wall Street Journal, Gershkovich ha lavorato in Russia per Moscow Times e per l’agenzia France-Presse.

Alcune fonti sostengono che sia un arresto finalizzato per migliorare la mano negoziale della Russia. Progettato per aumentare il numero delle persone da usare come prigionieri per scambiarli con cittadini russi arrestati all’estero.

La scorsa settimana, senza raggiungere un accordo, ci sono state trattative per un possibile scambio di due presunte spie russe sotto copertura arrestate in Slovenia.