Alcuni funzionari del Pentagono hanno delineato una nuova crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale. L’Afghanistan risulta ancora una volta un rifugio sicuro per i terroristi, ed è diventato un importante sito di coordinamento per lo Stato islamico mentre il gruppo terroristico pianifica attacchi in tutta Europa, in Asia, e contro gli Stati Uniti.
Secondo ex funzionari del Pentagono, durante un’udienza al Congresso sulle ripercussioni del ritiro dell’amministrazione Biden dall’Afghanistan nel 2021 avvenuta dopo una lotta ventennale, hanno dichiarato che gruppi terroristici come al Qaeda e Isis hanno ricostruito, sotto il dominio dei talebani, le loro forze acquisendo la capacità operativa di lanciare attacchi in tutta Europa e negli Stati Uniti in appena sei mesi da oggi.
Il paese dilaniato dalla guerra genera nuovi terroristi ad un ritmo accelerato, e c’è un crescente timore nella comunità della difesa americana che un grande attacco negli Stati Uniti sia all’orizzonte. “L’ambiente di minaccia in Afghanistan è cattivo e sta peggiorando”, ha detto Nathan Sales, un ex coordinatore per l’antiterrorismo presso il Dipartimento di Stato. “Senza alcuna presenza sul campo, è molto più difficile monitorare i gruppi terroristici mentre si addestrano e complottano”, ha aggiunto Sales.
Sono state espresse anche preoccupazioni per l’equipaggiamento militare statunitense, del valore oltre di 7 miliardi di dollari, che è stato abbandonato in Afghanistan, il quale non solo potrebbe cadere nelle mani di molteplici gruppi terroristici, ma potrebbe essere intercettato da avversari come Russia e Cina, che sono ancora attivi in Afghanistan e mantengono legami con i talebani.
Una dettagliata pianificazione dell’attacco fornita dall’intelligence statunitense, rivela sforzi specifici per prendere di mira ambasciate, chiese, centri commerciali e il torneo di calcio della Coppa del Mondo FIFA, che ha attirato più di 2 milioni di spettatori la scorsa estate nel Qatar. Il Pentagono afferma in un documento mai divulgato prima, che era a conoscenza di nove di questi complotti coordinati dai leader dell’Isis in Afghanistan a dicembre dello scorso anno, e il numero è salito a 15 a febbraio.
Un altro documento del Pentagono rivela sforzi persistenti da parte dello Stato islamico in altre parti del mondo per ottenere competenze per realizzare armi chimiche e utilizzare droni, e un complotto in cui i sostenitori del gruppo terroristico avrebbero rapito diplomatici iracheni in Europa per ottenere il rilascio di 4 mila militanti imprigionati.
L’ex vice assistente segretario alla Difesa per il Medio Oriente, Simone Ledeen, ha espresso preoccupazione per la decisione dell’amministrazione Biden di trasportare in aereo i cittadini afghani in America senza controlli o credenziali adeguati. Lo sforzo disorganizzato ha permesso a oltre 300 afghani, che erano sulla lista di controllo del Pentagono, di entrare negli Stati Uniti. Documenti trapelati forniti al Congresso nel 2021, sembrano confermare queste informazioni.
L’amministrazione Biden ha rifiutato di verificare l’autenticità dei documenti trapelati, difendendo il suo record di antiterrorismo da quando i funzionari di Biden sono entrati in carica. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Adrienne Watson, ha affermato che gli Stati Uniti mantengono la capacità di rimuovere i terroristi dal campo di battaglia senza una presenza permanente di truppe sul terreno e hanno riorganizzato le operazioni antiterrorismo statunitensi per affrontare le minacce future ovunque.
Come prova l’amministrazione Biden ha citato l’azione intrapresa in un raid speciale in Somalia dove è stato ucciso Bilal al-Sudani, un leader dello Stato islamico che secondo i funzionari statunitensi aveva influenza con la componente del gruppo in Afghanistan.