Una nave da guerra cinese è arrivata a meno di 150 metri da un cacciatorpediniere statunitense nello Stretto di Taiwan, sfiorandolo pericolosamente. Pare lo abbia deliberatamente fatto per tagliare la rotta di navigazione alla prua della nave americana, costringendola a rallentare per evitare una collisione.

Il fatto è riportato da un testimone che partecipava all’esercitazione congiunta che le marine statunitensi e canadesi stanno conducendo nello stretto che separa l’isola di Taiwan e la Cina.

I cinesi d’altra parte accusano gli Stati Uniti di aver deliberatamente provocato un rischio nella regione. Il ministro della Difesa cinese Li Shangfu, nominato recentemente a marzo dal presidente Xi Jinping, ha difeso la navigazione della nave da guerra cinese lungo il percorso del cacciatorpediniere americano Chung-Hoon e della fregata canadese Montreal durante un transito di routine nello Stretto di Taiwan, affermando che tali pattuglie della cosiddetta “libertà di navigazione” sono in realtà una provocazione per la Cina.

Lo ha detto chiaramente Shangfu durante il suo primo discorso pubblico internazionale, parlando all’annuale forum Shangri-La a Singapore di fronte ad alcuni dei massimi funzionari della difesa mondiale, questo fine settimana. “Dobbiamo prevenire i tentativi che cercano di usare quella libertà di navigazione come pattugliamento innocente per esercitare l’egemonia della navigazione”, ha detto il ministro della Difesa cinese.

Alti funzionari della difesa statunitense e cinese, si sono scambiati pubblicamente le accuse di alimentare la tensione nello Stretto di Taiwan in discorsi separati durante il forum, dopo che Pechino ha rifiutato un incontro privato, minando le speranze di un allentamento della situazione di stallo diplomatico. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, ha affermato che Washington non accetterà coercizione e bullismo di alleati e partner da parte della Cina, e ha messo in guardia l’esercito cinese contro le intercettazioni non professionali da parte di aerei da guerra sopra il Mar Cinese Meridionale.

Lo scambio di accuse arriva dopo che il presidente Biden ha parlato di un potenziale disgelo nelle relazioni USA-Cina durante il vertice del Gruppo dei Sette a Hiroshima, in Giappone. E anche Pechino ha accennato alla volontà di superare le conseguenze dell’abbattimento da parte dell’esercito americano di un pallone di sorveglianza cinese a febbraio. Ma i recenti “incidenti” militari nella zona a sud del Mar Cinese Orientale, nello Stretto di Taiwan, stanno rendendo difficili i progressi diplomatici.

Solo una settimana fa, un incidente è stato sfiorato tra due aerei militari. Il pilota di un caccia militare cinese ha eseguito una manovra ritenuta aggressiva vicino un aereo militare statunitense di sorveglianza. Anche in questo caso Pechino ha accusato l’aereo americano di aver deliberatamente fatto intrusione nell’area cinese di addestramento.

La crescente preoccupazione per le intenzioni di Pechino e la probabile incapacità dell’esercito taiwanese di difendersi, stanno dando impulso a rafforzare le difese di Taiwan cercando di arruolare alleati nella regione per scoraggiare la Cina. Cosa a cui Pechino si oppone ferocemente.

Le possibilità di una crisi accidentale potrebbero diventare concreto. Nessuno vuole rinunciare a navigare dove il diritto internazionale lo consente.