All’alba del 6 giugno 1944, esattamente 79 anni fa, un’immensa flotta da guerra, attraversata la Manica, andò all’assalto delle coste normanne, difese dall’esercito tedesco. Il feldmaresciallo Rommel in uno dei giorni che precedettero l’attacco, carichi di attesa febbrile, parlò così:

« La guerra si vincerà o si perderà sulla spiaggia. Abbiamo una sola possibilità di fermare il nemico: quando sarà in acqua e cercherà di mettere piede a terra. I rinforzi non arriveranno mai sul posto dell’attacco, sarebbe follia pensarlo. La linea di difesa sarà qui, sulla costa. Mi creda, Lang***, le prime ventiquattr’ore dell’invasione saranno decisive: per gli alleati, come per la Germania, quello sarà il giorno più lungo »

*** il suo aiutante di campo

  *  *  *

L’altra parte non era meno vigilante.

Non sa più nulla, è alto sulle ali
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna.
Per questo qualcuno stanotte
mi toccava la spalla mormorando
di pregar per l’Europa
mentre la Nuova Armada
si presentava alle coste di Francia.
Ho risposto nel sonno: – È il vento,
il vento che fa musiche bizzarre.
Ma se tu fossi davvero
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna
prega tu se lo puoi, io sono morto
alla guerra e alla pace.
Questa è la musica ora:
delle tende che sbattono sui pali.
Non è musica d’angeli, è la mia
sola musica e mi basta.

(Vittorio Sereni, da “Diario d’Algeria”, 1947)