L’avevano ribattezzato Unabomber e su di lui ancora oggi vengono prodotti nuovi documentari del genere true crime. Theodore J. Kaczynski ha terrorizzato gli Stati Uniti per 15 anni con ordigni fatti in casa che hanno ucciso 3 persone e ne hanno ferite altre 23. Ora è morto nel carcere federale Butner, in North Carolina all’età di 81 anni. 

Unabomber era un matematico di grande talento che aveva studiato ad Harvard ma che sviluppò nel corso degli anni idee malsane che lo avevano spinto ad organizzare numerosi attentati tra il 1978 e il 1995. I suoi obiettivi erano uomini d’affari e università che prendeva di mira con lo scopo di provocare il “collasso dell’ordine sociale moderno”. Eremita e solitario, si era trasferito in un rudere nello stato del Montana dal quale aveva poi messo in atto il suo piano diabolico. 

Una volta processato è stato condannato a 8 ergastoli, senza possibilità di chiedere la libertà vigilata e passò diversi decenni della sua vita in una carcere di massima sicurezza. Fu trasferito in North Carolina soltanto negli ultimi anni quando le sue condizioni di salute erano deteriorate. È deceduto all’età di 81 anni per motivi che ancora non sono stati divulgati dalle autorità. 

In totale Kaczynski inviò 16 bombe per portare avanti la sua folle battaglia contro il progresso. Le sue gesta hanno tenuto milioni di persone incollate alla tv per seguire le intricate indagini sull’imprendibile terrorista. Fu finalmente arrestato nel 1996 dopo aver inviato alla stampa il suo Manifesto. Promise di non fare più attentati a patto che le sue idee fossero diffuse. 

Fu proprio il Manifesto a inchiodarlo: il suo peculiare modo di scrivere attirò l’attenzione di sua cognata che, assieme al marito, contattarono l’FBI e consegnarono alle autorità un documento molto simile scritto dal loro parente. Ted Kaczynski così venne arrestato il 2 aprile 1966, mentre si trovava nella sua baracca senza elettricità nè acqua corrente.