Un terribile incendio è divampato in Russia, nella notte tra lunedì e martedì. Il fatto è avvenuto nella regione di Daghestan, sul mar Caspio e ha coinvolto un’officina di riparazione di automobili e in seguito anche la stazione di servizio che si trovava vicino. Purtroppo nell’esplosione e nel successivo incendio hanno perso la vita almeno 35 persone e altre 115 sono rimaste ferite, di cui 65 in modo grave. I vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme soltanto tre ore e mezza dopo e l’area danneggiata è pari a circa 600 metri quadrati. 

Non si conoscono per ora le cause dell’incendio ed è stata avviata un’indagine per fare luce sulla vicenda. Per anni la regione di Daghestan è stata molto instabile. Con un popolazione al 90% musulmana, nella zona convivono numerose etnie tra cui azeri, turchi, ceceni e russi. Nei primi anni del 2000 in particolare, l’estremismo islamico aveva causato non pochi morti con attentati esplosivi e rapimenti ma negli anni la Russia ha soppresso queste tendenze e l’ultimo decennio è stato relativamente tranquillo. Ad oggi si tratta di una regione meta di turismo. 

Secondo le prime indiscrezioni l’esplosione è avvenuta durante i lavori di manutenzione di un veicolo mentre alcuni testimoni invece riferiscono che il tutto è partito da un parcheggio. “Dopo le indagini della polizia, sarà fatto di tutto per garantire che sia fatta giustizia e per garantire la sicurezza del Daghestan”, ha dichiarato il leader Sergei Melikov. 

Intanto è arrivato anche un comunicato da parte del Cremlino per esprimere la vicinanza del presidente: “Il presidente Vladimir Putin porge le sue più sincere condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime della tragedia in Daghestan e augura una pronta guarigione ai feriti”.