Stian Jenssen, capo dello staff del Segretario generale della NATO, e figura di spicco che ha lavorato alla NATO per oltre un decennio, ha affermato lunedì pomeriggio durante una tavola rotonda ad Arendal, nel sud della Norvegia, che cedere territorio alla Russia in cambio dell’adesione militare dell’Ucraina all’alleanza della NATO potrebbe essere una soluzione per porre fine alla guerra. Ha inoltre sottolineato che è importante discutere gli accordi di sicurezza dell’Ucraina soltanto dopo la fine della guerra.

Nel giro di poche ore, funzionari ucraini hanno espresso indignazione per i commenti di Jenssen. L’Ucraina ha costantemente chiesto il ripristino dei suoi confini risalenti al 2014 riconosciuti a livello internazionale, ed è impegnata in una controffensiva nel tentativo di riconquistare ampie parti del suo territorio.

Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, ha definito l’idea ridicola: “Scambiare territorio per un ombrello NATO? È ridicolo. Ciò significa scegliere deliberatamente la sconfitta della democrazia, incoraggiare un criminale globale, preservare il regime russo, distruggere il diritto internazionale e tramandare la guerra ad altre generazioni”.

“A meno che la Russia non subisca una pesante perdita durante la guerra, continuerà a rappresentare un problema a lungo termine per l’occidente. Se Putin non subisce una sconfitta schiacciante, il regime politico in Russia non cambia e i criminali di guerra non vengono puniti, la guerra tornerà sicuramente con l’appetito della Russia per altri territori”, ha aggiunto Podolyak.

Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, ha affermato che “la partecipazione consapevole o inconscia dei funzionari della NATO nel plasmare la narrativa sulla cessione della terra da parte dell’Ucraina, fa il gioco della Russia”.

Il giorno dopo, Jenssen ha rilasciato un’intervista al giornale norvegese VG, lo stesso che aveva riportato i suoi commenti originali, dicendo che “La mia dichiarazione su questo faceva parte di una discussione più ampia sui possibili scenari futuri in Ucraina, e non avrei dovuto dirlo in quel modo. È stato un errore”. Ma non ha rinunciato all’idea che un accordo per l’adesione alla NATO potrebbe essere sul tavolo.

Se ci fossero seri negoziati di pace, allora la situazione militare in quel momento, compreso chi controlla quale territorio, “avrebbe necessariamente un’influenza decisiva”, ha detto l’alto funzionario, aggiungendo che “proprio per questo motivo, è di fondamentale importanza sostenere gli ucraini con ciò di cui hanno bisogno”, sottolineando che i membri della Nato sono al fianco dell’Ucraina.

Il generale Eirik Johan Kristoffersen, capo delle forze armate norvegesi, ha affermato altresì che la Russia sta scommettendo sul fatto che l’Occidente si stancherà della guerra per concentrarsi maggiormente sui propri problemi. “Il tempo è dalla parte della Russia. Più a lungo durerà questa guerra, più la Russia ne trarrà profitto”, ha affermato Kristoffersen durante lo stesso dibattito tenutosi ad Arendal.

Jenssen è stato attento nei suoi commenti iniziali a sottolineare che stava semplicemente trasmettendo un’idea, ribadendo comunque la linea ufficiale della NATO secondo cui spettava in ultima analisi all’Ucraina decidere quando e come negoziare, ma che i membri dell’alleanza stavano discutendo su come porre fine alla guerra che dura oramai da 18 mesi.

La posizione dell’Ucraina è messa alla dura prova dal lento procedere della sua controffensiva iniziata a giugno.