Come mai i giovani se ne vanno dal Ticino? Il dibattito attuale sull’agenda scolastica è parte della risposta. Oltre a stipendi nettamente inferiori, possibilità di carriera e specializzazione ridotte, anche la mentalità gioca un ruolo importante.

Noi siamo dalla parte di quei comuni che hanno deciso di distribuire l’agenda, cogliendo le occasioni invece di chiudersi in tabù e censure. Potremo dilungarci a spiegare la nostra posizione, ma riteniamo che di articoli sul tema ce ne siano già stati troppi. Ci limitiamo ad esprimere vicinanza a tutte quelle persone che in questi giorni, a causa di un dibattito esagerato, si sono sentite ancora una volta prese di mira, escluse e giudicate sulla base della loro identità di genere. Queste persone così come molti giovani sono stufe di un Ticino intollerante, che delude e spinge numerose persone verso altri Cantoni.

Da anni l’agenda scolastica provoca discussioni, questa volta un po’ di più. A nostro modo di vedere questo dipende dal fatto che siamo in un anno elettorale. Siamo convinti che il problema principale dei ticinesi non sia di che sesso si sente il figlio del vicino di casa, ma piuttosto i costi della cassa malati, il sempre più debole potere d’acquisto, gli effetti del cambiamento climatico, le obsolete condizioni di lavoro, le poche opportunità lavorative e i costi degli asili nido. Chinarsi su questi temi è imperativo e urgente, mentre gonfiare a dismisura un dibattito su due pagine dell’agenda scolastica è un tentativo triste di capitalizzare in vista delle elezioni. Invitiamo quindi i politici a rientrare nei ranghi, e occuparsi di temi che richiedono sì uno sforzo intellettuale maggiore, ma che impattano le condizioni di vita dei ticinesi e che da anni rimangono senza risposta.

Nadia Russo

Leandro de Angelis

Mirco de Savelli

Candidati al Consiglio Nazionale per i giovani verdi liberali