Asti, 7 settembre 2023.
Sono i flutti del mare di Omero, quello color vino, ad introdurre, nella tiepida giornata di fine estate, oggi, 7 settembre 2023, il nuovo libro di Maria Teresa Giaveri, Nei mari di Ulisse – sulle tracce di Omero alla scoperta di Palmira (Neri Pozza, 2023).
A presentare la nuova fatica letteraria della docente, è Carla Forno, Professoressa e Direttore del Centro Nazionale Studi Alfieriani, presso il quale, in questi giorni, sino al mattino del 9 settembre, si tiene la 17esima Scuola di Alta Formazione “Cattedra Vittorio Alfieri”, per borsisti – quest’anno sono tredici – laureati e dottorandi, tenuta da Professori dalle Università d’Italia e d’Europa, le cui lezioni sono anche aperte al pubblico.
Quando sui campi di battaglia calava la sera, racconta l’Autrice, i generali (sia del ‘700 sia del ‘900) leggevano nei loro accampamenti edizioni tascabili dell’Iliade o dell’Odissea, perché proprio dal ‘700 era esplosa la passione per la Grecia Antica (per l’Egitto, invece, bisognerà aspettare le Campagne di Napoleone). Così, dai diari di bordo originali di tre giovani rampolli – studiosi di lettere classiche ad Oxford – Maria Teresa Giaveri trae ispirazione per narrare l’appassionata “ricerca d’Omero”.
A bordo del Matilda, nel 1750, Robert Wood, James Dawkins e John Bouverie partono alla volta dei luoghi omerici, accompagnati da Gianbattista Borra, disegnatore piemontese (tutti realmente esistiti, n.d.r.). I tre giovani rampolli aristocratici solcano le onde turchine, per approdare a terre irradiate dal sole: da Napoli a Creta, da Costantinopoli alla Troade sino a Damasco dove sorge, perla tra le sabbie del deserto, Palmira. E l’Europa conoscerà questa rosa di sabbia damascata, grazie ai disegni del loro compagno di viaggio. Ed è proprio costui a chiedersi: “Ulisse, si chiamava davvero Ulisse?”
“Amando molto Omero” racconta l’Autrice “mi sono permessa di fare qualche piccolo scherzo al lettore, come immaginare un percorso di ridiscussione dell’identità del naufrago che non riconosce la ‘sua’ (ma è pur ancora sua?) Itaca”.
Il romanzo, fluente come le onde del mare cantato da Omero, è un inno alla cultura, poiché alle vicende – che l’Autrice ha filologicamente tratto dai diari di bordo – s’intreccia non solo la Questione Omerica, ma anche la stessa Odissea, i cui personaggi vengono evocati con vividezza e sensualità.
Nell’opera dialogano il Classico e il Contemporaneo – c’è persino la citazione del poeta e cantautore astigiano, Paolo Conte, “il sole è un lampo giallo al parabrise” – l’Ideale e il Vero, ed il lettore può seguire le vicende dei protagonisti, così come la voce stessa di Omero. Nasce, cioè, la ricezione di quella Classicità che avvolgerà l’Europa col suo manto di marmo reale e sbiancato dal tempo (che milleni fa, però, era colorato) influenzando critici come Winckelmann e artisti come Canova.
C’è la feconda e vergine Artemide di Efeso, dea di stelle ricoperta di seni (oggi al Museo Archeologico di Napoli) ma anche una coppia di amanti scozzese fuggita in seguito alla sconfitta di Culloden (1746) nonché cantori napoletani di un folklore reale e rievocato. C’è il miraggio della Grecia (che Goethe non poté visitare perché ancora sotto il dominio Turco) che deve attendere la liberazione e c’è Creta, con le sue città, come Chania ed Heraklion, all’epoca terra di briganti, che dovrà attendere ancora per divenire raffinata culla della civiltà minoica.
Già autrice di Lady Montagu e il dragomanno – viaggio avventuroso alle origini dei vaccini (2021), Maria Teresa Giaveri ha condotto il lettore alla conoscenza della sua opera dialogando con il Direttore del Centro Studi, Professoressa Carla Forno e Maria Sotera Fornaro, docente di Letteratura greca all’Università della Campania Luigi Vanvitelli.
L’Autrice, Maria Teresa Giaveri è professore ordinario di Letteratura Francese e di Letterature Comparate, componente dell’Accademia delle Scienze di Torino, Chevalier des Arts et des Lettres, direttore di plurime riviste scientifiche nonché vincitrice di numerosi premi accademici tra cui il prestigioso “Premio Montale fuori di casa”.
- Da destra: Carla Forno, Maria Teresa Giaveri e Maria Sotera Fornaro