Oggi vi propongo questa intervista. E’ vecchiotta (2016) ma… puo’ piacere.
La sabbia scorre inesorabile nella clessidra. Al 3 ottobre non mancano che 6 minuscoli giorni. L’astuzia del Sindaco (bene ha fatto l’intervistata a scegliere questa parola, che condivido) alla fine si rivelerà vincente? È evidente che non si tratta soltanto di una baruffa di “primedonne”: Giovanna Sì-No, Patrizia Sì-No. La Lega vuole mostrare, anche in questo caso, la sua “presa” sulla Città, che è indiscutibile. L’avversario, il suo primo avversario… è quello che io chiamo il Vecchio Potere (un’espressione che piace solo a me, ma io scrivo quello che mi pare). Ci sono (mi hanno detto) dei PLR che si fregano le mani per l’imminente “caduta” di Giovanna, ma potrebbero presto ricredersi, perché l’esito sarà visto da molti come un’ulteriore caduta del Partito.
Adesso però veniamo all’intervista odierna, che è di colore azzurro. Simonetta Perucchi Borsa, amica e sostenitrice di Giovanna (non ne fa mistero), per vent’anni consigliera comunale PPD (“guardi, è quasi troppo…”) risponde alle pressanti domande di Ticinolive.
Un’intervista di Francesco De Maria.
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Dunque Giovanna ha fatto la sua scelta: il Caffè contro il Mattino…
SPB Il Mattino è il giornale della Lega ….
La decisione del Municipio (Pesenti-Grassi annullando Masoni-Crameri) l’ha colta di sorpresa? Un fulmine a ciel sereno?
SPB Non proprio. Il sostegno a Roberto Grassi, proposto dal PPD, era abbastanza scontato. E’ una persona che ha contatti indiretti con la politica; è capace e competente. Invece, da sempre la Lega si è dichiarata contraria alla nomina di Giovanna Masoni Brenni nel comitato dell’Ente LAC. Il sindaco Marco Borradori – che ha sempre sostenuto il LAC, la nuova politica culturale impostata durante le precedenti legislature dalla Municipale Masoni e dal Consiglio comunale allora in carica e quindi ha sostenuto anche Giovanna – ha comunque chiarito la volontà della Lega di imporre il proprio modo di vedere la “Kultura”. Crameri si era praticamente già ritirato. Peccato che il Municipio non abbia pensato a personalità qualificate al di fuori dei confini cantonali.
Parliamo della municipale Giovanna Masoni Brenni e incominciamo il nostro percorso nel 2004, quando Giovanna fu eletta. Forse sarebbe il caso di rievocare il “caso Chiappini” del quale, a distanza di dodici anni, alcuni hanno conservato memoria. Che cosa accadde?
SPB Parallelamente all’entrata in Municipio di Giovanna, si iniziò anche a pensare alla nuova politica culturale cioè al contenuto del contenitore che si stava costruendo. Per poter promuovere la cultura regionale, svizzera e internazionale, bisognava unire le forze e abbandonare le tipiche modalità cantonticinesi dell’azione individualista e solitaria. Chiappini aveva dimostrato di non volere unire i due musei d’arte (cantonale e cittadino). Era dunque impossibile impostare la nuova politica culturale con queste premesse.
Poi si snodò il percorso, lungo e non facile, della Cultura luganese verso il Lac, che oggi è divenuto realtà. Alcuni direttori si avvicendarono, non tutto filò liscio…
SPB Le idee erano chiare (e questo è la base per ogni azione): si voleva una cultura di qualità scientifica elevata. Difficile trovare subito la strada giusta.
La Lega il Lac lo votò, non è vero?
SPB Certo!
Ma poi cominciarono i guai…
SPB Un appalto alla Bilsa (società di costruzione della famiglia Bignasca), in seguito revocato, avvelenò il dente leghista.
Al tenace ostracismo leghista vi furono delle eccezioni?
SPB Lo spero! Ma purtroppo in casa leghista si segue il capo. Anche in Municipio Borradori e Foletti hanno sostenuto il LAC e la nuova politica culturale. Oltre al fatto che loro ci credono, sarebbe stato sciocco non farlo, anche già solo per una questione di opportunismo. Ma penso che loro ci credano.
Nei suoi dodici anni di assessorato, quali furono i rapporti di Giovanna Masoni con il Consiglio comunale? In particolare, con il Gruppo del suo partito? Quali consiglieri le furono particolarmente vicini?
SPB Il PPD (il gruppo in Consiglio comunale e il municipale) ha sempre sostenuto il Municipio nell’impostazione della nuova politica culturale. Venne inoltre costituito un gruppo interpartitico “Cultura”, di cui feci parte, che lavorò in questa direzione. Fu importante, poiché simbolo della Cultura che unisce, simbolo e segno delle radici dell’Uomo.
Come si giunse alla nomina del direttore generale Gagnon?
SPB Gagnon non è stato nominato dal Consiglio comunale. Quindi non so. Il contatto è avvenuto tramite la Compagnia Finzi Pasca.
Il primo anno della nuova creatura si è chiuso. È possibile formulare su di esso un giudizio oggettivo, senza cadere nel partito preso?
SPB A me pare che i numeri parlino chiaro. Mi piace pensare che i cittadini abbiano incominciato ad approcciarsi alla cultura in modo semplice: non la vedono più così distante dalla quotidianità, dai nostri bisogni diretti, ma come parte integrante della nostra vita.
Adesso veniamo alle dolenti note. Giovanna ha commesso errori? A) Nei suoi 12 anni di mandato? B) Alla fine, quando ha deciso di non ripresentarsi?
SPB Inizio dalla domanda B: Ritengo (e l’ho vissuto pure io) che, dopo tanti anni dedicati alla politica attiva che talvolta non ti lascia il tempo neppure per respirare, sia giusto decidere di dedicarsi a se stessi ed alla propria famiglia, con la convinzione (e la passione) che si possa continuare a lavorare per il bene pubblico con altre modalità.
Gli errori: Giovanna è tenace e risoluta (che non sono difetti), ma talvolta forse un po’ testarda (che non sempre è un difetto). Questo, forse, l’ha portata ad irrigidirsi dinanzi a certe problematiche che potevano essere risolte seguendo altre strade (ma da fuori, per me, è facile a dire). Comunque le soluzioni sono state trovate.
Credo anche che il PLR e quindi Giovanna non abbiano “giocato” bene la questione della nomina all’Ente LAC, soprattutto all’inizio ancora nella scorsa legislatura. Il PLR ha voluto troppo (è un suo difetto storico) e non ha dimostrato apertura verso altre personalità. Ha impostato una strada prevalentemente partitica. Inoltre, il PLR occupa ancora troppe posizioni nelle varie Fondazioni legate alla cultura.
Poteva prevedere quello che poi realmente è successo?
SPB Forse sì.
La proposta Pesenti, a suo avviso, può avere finalità costruttive o dev’essere vista unicamente come una mossa per escludere Giovanna Masoni dal direttivo del Lac ?
SPB Ovviamente la Lega ha proposto Pesenti quale contro-candidatura a Giovanna Masoni. Viene sottolineata la particolare relazione che Patrizia Pesenti ha con la Svizzera interna. Spero, invero, che tutti i membri del futuro comitato abbiano queste relazioni!
Chi ha ideato e condotto l’operazione? Boris Bignasca?
SPB Marco Borradori. Ha un’astuzia politica innata: ha saputo mettere scompiglio sia in casa PLR sia in casa PS.
Facciamo astrazione da tutto il resto. Patrizia Pesenti è una valida candidata?
SPB Non conosco le sue conoscenze e capacità nell’ambito culturale.
Giovanna, donna combattiva, non ha alzato bandiera bianca e lo ha fatto sapere in giro dalle pagine del Caffè. I suoi sostenitori avranno (immagino) un piano. In che cosa risiede la migliore chance di Giovanna, in una situazione obiettivamente difficile?
SPB Nella sua creatività, nelle sue qualità, competenze e conoscenze, maturate in questi anni di lavoro per il LAC e la cultura.
Avrà notato che sulla candidatura di Roberto Grassi nessuno fiata, è considerata pacifica…
SPB Come detto, Grassi è stato proposto dal PPD per le sue qualità nel settore economico e finanziario e per le sue relazioni internazionali.
È vero che sul Lac c’è – da tempo – un “asse” Lega-PPD, il Suo stesso partito, come afferma Carlo Zoppi?
SPB Assolutamente errato. Zoppi dovrebbe sapere che anche e soprattutto grazie alla collaborazione interpartitica PPD-PLR-PS, si è potuta implementare la nuova politica culturale. Ciò è stato ribadito più volte dall’ex-vicesindaco Masoni.
La sera del 3 ottobre Ticinolive vorrà essere tra il pubblico ad assistere. Scoppierà uno psicodramma?
SPB Le votazioni del Consiglio comunale, se valide, devono essere accettate. Escludo psicodrammi.
Se lei dovesse affidare a un illustre oratore il compito di perorare la causa della pericolante Giovanna, chi sceglierebbe?
SPB Nessuno. Il passato di Giovanna parla da sé.
Domanda (trita e ritrita). Giovanna accetterebbe di entrare per “cooptazione”? Se no, perché no?
SPB Giovanna ha detto di non voler essere cooptata.
È tempo di concludere. Io non sono un giornalista, ma un cittadino, un cittadino sbalordito. Tutti parlano di competenza e solo di competenza, ma alla fine… non si trova nient’altro che la lottizzazione partitica. Non è il festival dell’ipocrisia?
SPB Tutti si ritengono competenti! Sicuramente competenti sono Roberto Grassi e Giovanna Masoni Brenni nelle loro specifiche funzioni.
Esclusiva di Ticinolive. Riproduzione permessa con citazione della fonte.