Nel Nagorno-Karabakh, 120.000 cristiani armeni sono sotto assedio da nove mesi.

La conquista armata del Nagorno-Karabakh da parte dell’Azerbaigian comporterebbe l’annientamento della popolazione armena, dalle radici antichissime.

L’Associazione Svizzera-Armenia ricorda che il 2 settembre 1991, il Nagorno-Karabakh si è separato dall’Unione Sovietica e quindi anche dall’Azerbaigian secondo le regole del diritto internazionale. Ma non solo il diritto all’autodeterminazione, persino il diritto all’esistenza degli armeni del Karabakh è ignorato e il blocco del corridoio di Latchin, operato dall’Azerbaigian per nove mesi, sta sfiancando la popolazione.

Le scorte sono esaurite. Si registrano i primi decessi per fame. Il numero di donne che abortiscono è aumentato drammaticamente. Farina, gas e diesel scarseggiano come l’elettricità e le medicine. Il regime di Baku sfrutta le consegne isolate di aiuti come ricatto psicologico contro gli armeni del Karabakh. Siamo all’inizio di un genocidio, un crimine contro l’umanità.

Una settimana dall’inizio dell’assedio azero al Nagorno-Karabakh, il 19 dicembre, dieci gruppi per i diritti umani hanno lanciato un allarme genocidio. Ignorato dal mondo.

Il 14 settembre, Yuri Kim, vicesegretario di Stato per gli Affari Europei presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, ha dichiarato in un’audizione del Comitato per le Relazioni Estere del Senato che “gli Stati Uniti non tollereranno – né a breve né a lungo termine – sforzi di pulizia etnica o altre atrocità contro la popolazione armena del Nagorno-Karabakh”.

È ciò che l’Azerbaigian sta facendo ora.

John Eibner: “Gli Stati Uniti e gli altri membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU facciano ora ciò che avrebbero dovuto fare nove mesi fa: utilizzare immediatamente tutti i mezzi a loro disposizione per fermare l’Azerbaigian, proteggere gli armeni del Nagorno-Karabakh e punire i responsabili azeri. Se non lo fanno, sono complici di un nuovo genocidio armeno”.

L’Associazione Svizzera-Armenia afferma che il Consiglio federale ha aspettato troppo a lungo. E ora nel Nagorno-Karabakh si muore di fame. La solidarietà della Svizzera è più che mai urgente.

Helvethica Ticino è solidale con il popolo del Nagorno Karabakh e invita tutti alla manifestazione di sabato, 23 settembre 2023, dalle 13.30 alle 15.00, a Berna in Münsterplatz, indetta da organizzazioni per i diritti umani e associazioni armene.