Secondo l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), le regole che il Governo Meloni aveva varato e sulle quali fondò la propria campagna elettorale, non possono essere rispettate. Ecco spiegato perché la paladina dell’anti-immigrazione non potrebbe fermare l’emergenza sbarchi a Lampedusa, pur essendo il premier.
Le leggi Meloni impedirebbero alle navi delle Ong di aiutare migranti in difficoltà, solo se è stato loro già assegnato un porto.
Si trattava del decreto legge n. 1/2023 dedicato alle Organizzazioni Non Governative di soccorso ai naufraghi. Il decreto, modificando le norme del Decreto Lamorgese del 2020, imponeva sì stringenti condizioni alle navi-soccorso, ma il testo normativo con cui il Governo aveva aperto il nuovo anno presenta in sé pericoli di incostituzionalità per violazione degli obblighi internazionali.
Tale Decreto legge – il numero 1/2023 – introduceva più stringenti requisiti ai casi in cui l’Esecutivo non possa disporre il citato divieto di approdo, esigendo che rispettasse queste condizioni: 1) devono essere in possesso delle autorizzazioni rilasciate dallo Stato di bandiera e dei requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione (lettera a) 2) le persone soccorse devono essere tempestivamente informate della possibilità di chiedere la protezione internazionale 3) deve essere chiesta l’assegnazione del porto di sbarco nell’immediatezza dell’evento (lettera c) 4) il porto di sbarco assegnato dalle autorità competenti deve essere raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso (lettera d). Queste norme, però, violano le norme internazionali, fra le quali, in primis, l’obbligo inderogabile di soccorso sancito all’articolo 98 della Convenzione di Montego Bay e dal diritto internazionale consuetudinario. Violano, inoltre, la Convenzione Onu sul diritto del mare, la Convenzione internazionale Solas, nonché gli stessi Codice di navigazione italiano e l’articolo 10 della Costituzione, i quali affermano l’obbligo di soccorso e di asilo imposto anche dal diritto internazionale.
Insomma: non sarebbe stato meglio informarsi prima di varare certe regole? Ma i voti, si sa, rendono sordi all’evidenza.