L’altro nome di Jon Fosse vince il Nobel per la letteratura: un romanzo di oltre 1.200 pagine, diviso in sette parti, scritto senza mai usare il punto. Ma chi è l’autore? Ha girato il mondo come drammaturgo ed è anche scrittore di racconti e testi per bambini, poeta, traduttore.
Secondo il Daily Telegraph è uno dei 100 geni viventi; per meriti letterari risiede nella residenza reale di Grotten, a Oslo – prestigio che il re di Norvegia concede solo a pochi eletti – e nel 2007 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordre national du Mérite in Francia. Il Premio Nobel per la Letteratura gli è stato assegnato “per le sue opere teatrali e la sua prosa innovativa che danno voce all’indicibile”.
Nato il 29 settembre 1959 a Haugesund, un piccolo villaggio sulla costa occidentale norvegese, è cresciuto a Strandebarm, sul fiordo di Hardanger; si è laureato all’Università di Bergen, in Norvegia, in letteratura comparata e, contemporaneamente all’insegnamento a all’Accademia di scrittura di Hordaland, da allora non ha più smesso di scrivere. Poi, nel 2012, Fosse si converte al cattolicesimo.
Considerato il Beckett del nostro secolo, nonché “autore di opere di struttura frugale”, attraverso le sue opere esprimerebbe il disagio che scaturisce dalle barriere comunicative tra gli uomini e le donne contemporanee, di ogni età.
Tra i romanzi più famosi di Fosse spicca Insonni (Fandango Libri 2011), in cui due giovanissimi protagonisti assistono impotenti alla crudeltà del giudizio umano; ma anche Mattino e sera (La nave di Teseo 2019) nonché il monumentale progetto letterario della Settologia, con L’altro nome. Settologia. Vol. 1-2 (La nave di Teseo 2021) e Io è un altro. Settologia. Vol. 3-5, appena uscito (2023). In italiano sono apparsi anche Saggi gnostici (a cura di Franco Perelli, Cue Press, 2018) e Caldo (Cue Press, 2018).
In Italia, è stato anche tradotto dalla piccola e prestigiosa casa editrice di Imola: la Cue Press, che pubblica testi di teatro e cinema, e che essendo la casa editrice italiana che ha pubblicato alcuni testi teatrali di Fosse viene travolta, in queste ore, da messaggi e domande giornalistiche.
Mattia Visani, fondatore della Cue Press, dichiara: “Siamo stati tra i primi a pubblicarlo in Italia. Conoscevo la sua produzione e sono andato a cercarlo, dialogando poi col suo agente norvegese. Ora vogliamo portarlo in Italia”.