Dopo l’arresto del reporter russo-americano Evan Gershkovic, una seconda giornalista con la doppia nazionalità è stata arrestata in Russia per aver violato la controversa legge che la obbligava a registrarsi come “agente straniero”. Alsu Kurmasheva, che lavora per Radio Free Europe/Radio Liberty, normalmente vive a Praga ma è entrata in Russia lo scorso 20 maggio per un’emergenza famigliare. Al suo arrivo le sono stati ritirati i suoi due passaporti, quello russo e quello statunitense, impedendole di fatto di lasciare il paese.
Nella giornata di ieri, Kurmasheva è stata arrestata con l’accusa di ricevere fondi da un paese ostile per svolgere attività pericolose per il governo russo. Ora si trova in un centro di detenzione temporaneo dove attende il processo e rischia fino a 5 anni di carcere.
Kurmasheva non è la prima giornalista a subire questo trattamento, è stata infatti preceduta da Evan Gershkovich, accusato di spionaggio. Gershkovich è uno stimato reporter di Wall Street Journal e sembrerebbe che sia stato arrestato proprio mentre lavorava su un articolo sul gruppo Wagner. Al momento è detenuto nel famigerato carcere di Lefortovo e se le accuse a suo carico dovessero essere confermate e lui condannato, rischia 20 anni carcere. L’ipotesi più probabile tuttavia rimane che verrà usato per uno scambio di prigionieri.
Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), che ha sede a New York, citando i media statali russi ha riferito che Kurmasheva è perseguita per aver “deliberatamente condotto una raccolta mirata di informazioni militare sulle attività russe via Internet, al fine di trasmetterle poi a fonti straniere”. Secondo le accuse, le informazioni possono essere usate per screditare la Russia e rappresentano una minaccia per la sicurezza del paese. Il coordinatore del CPJ Gulnnoza Said ha dichiarato: “ll giornalismo non è un crimine e la detenzione di Kurmasheva è un’ulteriore prova del fatto che la Russia ha intenzione di reprimere il giornalismo indipendente”.