
Una donna 85enne di nome Yocheved Lifshitz è stata liberata da Hamas dopo aver trascorso 17 giorni di prigionia. Nella giornata di ieri ha partecipato a una conferenza stampa per raccontare quanto le è successo e in quali condizioni versano attualmente i prigionieri.
Lifshitz è stata rapita, come molti altri, da un miliziano di Hamas dal kibbutz dove risiedeva. Ha descritto l’attacco come “un inferno che non poteva immaginare” e ha raccontato che i miliziani non trattavano con maggiore cautela né i bambini né gli anziani.
Una volta superato il confine con Gaza, Lifshitz ha dovuto camminare per diversi chilometri assieme ad altri prigionieri e nel corso del tragitto ha ricevuto diversi colpi e bastonate. I miliziani tuttavia ci tenevano a sottolineare che non avrebbero fatto male ia prigionieri in quanto credevano nel Corano.
Tutti i prigionieri del gruppo di Lifshitz sono stati condotti nei tunnel sotterranei che tessono una rete gigantesca sotto la striscia di Gaza. Lì sono stati sistemati in una stanza dove dormivano sui materassi, e dove c’era di guardia una persona per ogni prigioniero. Lifshitz ha inoltre detto che hanno ricevuto tutti le cure mediche di cui necessitavano e che è stato dato da magiare loro lo stesso cibo che mangiavano i sequestratori stessi, formaggio e cetrioli. Le buone condizioni di prigionia che Lifshitz ha sperimentato l’ha spinta a salutare uno dei sequestratori con il saluto ebraico “Shalom”, nel momento in cui è stata liberata.
Il marito della donna è ancora disperso e si ritiene che sia anche lui tenuto prigioniero da qualche parte nei tunnel della Striscia. La figlia della coppia ha raccontato durante la conferenza che il padre è un giornalista che per anni ha lavorato per la pace e combattuto per i diritti dei palestinesi.