Una famiglia idilliaca, ma unconventional. E’ sia quella dai cui proviene Chiara Ferragni che sia quella che la Fashion blogger (ormai questo nome le sta stretto) si è costruita. Nella prima, tre sorelle, belle e affermate con una madre scrittrice di successo. “Ma non è sempre stato così” affermava qualche giorno addietro su Vanity Fair la scrittrice Marina Di Guardo “da piccola mio padre mi faceva sentire inadeguata” così – per contrasto – ha cresciuto le mie tre figlie nell’amore e nel rispetto. Poi la separazione con il marito, che le ragazze, all’epoca bambine, “hanno sofferto.”
E poi Chiara. L’imprenditrice digitale che si è costruita da sola (forse con l’aiuto di Riccardo Pozzoli, il suo ex, ma comunque con la propria immagine), che dal dominio della moda è passata quasi al dominio del mondo italiano (e non solo, dato l’invito ad Harvard a tenere una lezione sui social media). E la relazione con il “ragazzaccio” Fedez, tatuato con canzoni polemiche, che tuttavia gioca la carta di quello col cuore immensamente buono. E il piccolo Leone, nato fuori dal matrimonio. E quel matrimonio, giunto (finalmente) ieri, per il popolo smanioso di una famiglia idilliaca ma non troppo, moderna ma dentro le righe.
Perfetti, ma non colti (anzi, tutt’altro, ma, d’altra parte, a che serve, nell’Italia d’oggi?) mediatici, mediaticissimi, sponsorizzati Dior per lo splendido abito di lei, con il volo di stato alitalia per i 20milioni di followers di entrambi. Tutto nella norma, s’intende. Salvo per qualche imperfezione, che tanto piace agli italiani: i biondi capelli scarmigliati di lei, per esempio.