Fortunatamente la cittadinanza di Lugano può contare sul buon lavoro di tante impiegate
ed impiegati dell’Amministrazione comunale, delle e dei docenti delle scuole comunali,
nonché delle/dei dipendenti degli enti autonomi cittadini: e questo in tanti ambiti.
Tuttavia in una campagna elettorale occorre evidenziare anche i problemi politici della
Città, per poter cercare di migliorarla, compito che spetta anche e soprattutto alla sinistra.

Sul piano strutturale Lugano è ancora troppo piccola. Fatica a finanziare i grandi progetti a
causa della latitanza dei Comuni vicini, le cui finanze sono spesso molto solide. Istituzioni
di indubbio valore come il Polo sportivo, il LAC, il Museo d’arte, l’Orchestra della Svizzera
italiana, la Compagnia Finzi Pasca ed altre, per quanto riguarda i finanziamenti comunali,
sono a carico in massima parte della Città, anche se producono attività che vanno a
beneficio di tutto il Luganese (ed oltre). La medesima situazione si riscontra nel settore
sociale: ad es. la lotta alle dipendenze nella regione (retta dalla convenzione con la
Fondazione Ingrado) è perlopiù a carico della Città. Dato che manca una legge cantonale
che regoli questi aspetti, il Municipio, dovrebbe proporre modifiche legislative al riguardo,
concertandosi con gli altri Comuni-polo del Cantone.

L’esecutivo cittadino, inoltre, dovrebbe prestare attenzione ai cambiamenti delle leggi
fiscali cantonali, che hanno ripercussioni negative su Lugano. Sinora non lo ha mai fatto.
In particolare il Municipio ha taciuto sulla modifica della legge tributaria, che permette di
differenziare il moltiplicatore d’imposta comunale per le persone giuridiche, e non si è
pronunciato sulle perdite fiscali causate dalla modifica di legge in votazione il 9 giugno,
che va a favorire le persone più facoltose.

Sul piano “interno” il Municipio guidato da Lega-UDC ha mostrato una serie di gravi
debolezze. Tra queste si annoverano atti illegali come la demolizione dello stabile all’ex
Macello o la negazione della compensazione integrale del carovita alle/agli 800 dipendenti
di Lugano Istituti Sociali (LIS), che vengono discriminati rispetto agli altri dipendenti della
Città. Vi è poi la carenza di dialogo del Municipio con le commissioni di quartiere, ad
esempio in relazione alla tutela del Parco di Cortivallo (Besso), alla costruzione della
strada e dell’autosilo nel nucleo di Biogno/Breganzona (che hanno suscitato ben 43
opposizioni) o al progetto di asilo-nido a Pregassona (abortito lo scorso 25 marzo).

Deprecabile è anche l’accordo dell’esecutivo cittadino con gli speculatori di criptovalute di
Tether, società sita a Tortola nelle Isole Vergini, noto paradiso fiscale. Infine vanno
deplorate la scarsa tutela degli immobili di pregio, ma anche la debole attenzione alla
sostenibilità ambientale e alla cultura dal basso. Simili scelte profondamente errate
meritano senz’altro di essere sanate, rispettivamente cambiate, con un voto della
cittadinanza per la sinistra alle elezioni del 14 aprile.

In queste elezioni cittadine infine assistiamo anche alla lotta interna ai populisti di destra
per la poltrona di Sindaco, tappa nella lotta politica tra Lega e UDC su scala cantonale:
una lotta nella quale le cittadine e i cittadini progressisti devono assolutamente evitare di
farsi invischiare.

Raoul Ghisletta, candidato al Municipio per il PS