Maristella Patuzzi, nata a Lugano nel 1987, musicista professionista, insegnante e deputata al Gran Consiglio; in seguito alle elezioni cantonali dell’aprile 2015 è entrata infatti in Parlamento ticinese, nel gruppo dei Verdi. Abbiamo fatto una chiacchierata con Maristella per farci raccontare la sua storia e le sue passioni.
Iniziamo dal principio: di cosa ti occupi? E qual è stato il tuo percorso finora?
Sono cresciuta in una famiglia di musicisti, il violino e il pianoforte erano i miei giocattoli preferiti, ma mi piaceva anche andare a balletto e giocare a calcio con i miei fratelli, Michele e Marco. Ho conseguito la Maturità Federale Svizzera e il diploma in violino a diciassette anni, sotto la guida del Maestro Roberto Valtancoli. A 18 anni sono andata a studiare musica e pedagogia all’Indiana University, in America e là ho ottenuto il Performing Diploma e il Primo Master. Poi sono tornata a Lugano, per conseguire il secondo Master al Conservatorio della Svizzera italiana.
Adoro l’arte della pittura, scultura, architettura e son co-fondatrice della camera nazionale della moda svizzera (CNMS). Domani mi recherò nella capitale italiana, dove terrò un concerto presso l’ambasciata svizzera di Roma proprio per la CNMS.
Se dovessi descriverti, con quali parole lo faresti?
Mi è stato detto che sono una persona forte; non so se sia vero, ma quello che posso dire con certezza è che sono una persona entusiasta nell’apprendimento. Ogni giorno, imparo sempre qualcosa di nuovo e questo è vero in ogni ambito. Sono convinta che ogni cosa debba essere fatta con passione; penso infatti che amare il proprio lavoro sia la chiave per la felicità.
Come ti sei avvicinata al mondo della musica?
Da quando avevo cinque anni suono in pubblico con mio padre, eccellente pianista, mentre mia madre è stata la mia prima insegnante di musica ed è tutt’ora la mia musa ispiratrice. Grazie al loro sostegno ho potuto avvicinarmi da giovanissima alla musica, come se fosse un gioco.
Una musicista professionista, che si occupa di politica, non è un po’ insolito?
Sì, in Svizzera è raro, mentre in Spagna, diversi musicisti rivestono anche ruoli politici, senza che questo generi stupore.
L’esperienza politica mi arricchisce enormemente; si tratta di un’esperienza nuova. Ho la prospettiva di continuare ad apprendere nei prossimi tre anni, dando il mio miglior contributo attivo. Faccio parte, ad esempio, della commissione carceri, e ritengo che sia molto bello poter ascoltare i detenuti e porgere loro un sorriso. Sono anche membro della commissione dei ricorsi, un incarico che mi appassiona, perché si tratta di risolvere i problemi concreti, vale a dire rendersi utili per la comunità sulla base del buon senso. Apprezzo molto la possibilità di viaggiare per i concerti, perché ogni volta che mi trovo all’estero, mi capita di osservare delle cose belle o idee che mi farebbe piacere introdurre in Ticino.
Con i tuoi mille impegni, senza dubbio la tua vita è frenetica. Tra i molti viaggi, senti mai la nostalgia del Ticino e di Lugano?
Il Ticino mi manca moltissimo quando giro il mondo; è un luogo per il quale ho grande rispetto. Recentemente ho tenuto concerti in America, Canada, Australia, Italia e Uruguay. Prossimamente suonerò in Polonia e terrò dei corsi di perfezionamento in Liguria e a San Benedetto del Tronto in qualità d’insegnante. Però sono felicissima di tenere dei concerti anche in Ticino quest’estate: il 22 luglio a Morcote alle 19.00 e il 23 luglio alle 17.00 a Palagnedra col Trio Ambassador, mentre in agosto parteciperò in qualità di solista, accompagnata dall’Orchestra della Svizzera italiana a due Festival che amo moltissimo: Ticino Doc e Ceresio Estate.
Intervista di Costanza Naguib