
18 giugno 2023
Cinque persone a bordo di un piccolo sommergibile, intenti a esplorare il fondale oceanico nei pressi del relitto del Titanic. Sembra la trama di un film avvincente ma si tratta di una storia vera, che purtroppo sta avendo un’evoluzione nefasta. Il sommergibile della società OceanGate Expeditions è infatti disperso da ore nell’Atlantico settentrionale e la finestra temporale per il salvataggio delle persone presenti a bordo si sta ristringendo sempre di più.
Il sommergibile aveva lasciato la nave d’appoggio la mattina del 18 giugno e dopo un’ora e 45 minuti tutti i contatti sono andati perduti. La Guardia costiera degli Stati Uniti e quella del Canada stanno collaborando con la OceanGate per ritrovare il sommergibile ma si tratta di una corsa contro il tempo. Le riserve di ossigeno a bordo infatti garantiscono un’autonomia di al massimo 96 ore. Gli USA hanno persino mandato un sommergibile militare per riuscire a dare qualche possibilità in più ai passeggeri. Le autorità canadesi invece hanno inviato una nave e un aereo da pattugliamento.
Il coordinatore dell’operazione, l’americano John Mauger ha dichiarato: “E’ una sfida condurre una ricerca in un’area così remota, ma stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo”. Le ricerche comunque sono rese più difficoltose dalla profondità del fondale e dalle condizioni meteo.
Il viaggio sarebbe dovuto durare circa 8 giorni e i passeggeri del sommergibile sono persone estremamente facoltose, un biglietto infatti costa circa 250mila dollari. Sembrerebbe anche che a bordo ci sia anche Hamish Harding, un miliardario 59enne che aveva già partecipato a uno dei primi viaggi spaziali turistici della Blue Origin. Secondo alcuni media gli altri sono il francese Paul-Henry Nargeolet, esploratore e fondatore della compagnia che ha organizzato la spedizione, un uomo d’affari pachistano e suo figlio.