Un commento di Desio Rivera al film proiettato l’8.8.2024 in Piazza Grande intitolato ” Electric Child ” di R. Simon Jaquemet.

Prima mondiale, coproduzione e regista svizzeri. E si vede, oltre che dalle montagne verdissime e poi innevate, dalla targa della potente moto elettrica dello scienziato protagonista, targata ZH.

Fantascienza o futuro probabile. Tramite applicazioni di intelligenza artificiale si crea, virtualmente ma, nel film, visibile come se fosse un vero adolescente, un prototipo di una creatura, capace di apprendere ed evolversi per diventare un superuomo. Contemporaneamente, Sonny lo scienziato e sua moglie Akiko hanno la gioia della nascita del loro primo figlio. Quasi subito cancellata dalla scoperta di una malattia neurovegetativa incurabile che, dopo pochi mesi lo dovrebbe portare a morire.

La creatura creata con l’IA e quella, vera, dello stesso padre, lo scienziato Sonny, si ritrovano intrecciate, contrapposte e, forse, grazie all’applicazione informatica, capace, quella artificiale, di salvare la vita del figlio naturale.

Colori, scene, immagini sofisticatissime, scenari futuristici, tecnologia di maxi computer luminosissimi e paesaggi con colori intensissimi. Un film delizia per gli occhi, per quelli che amano l’iperrealtà dei videogiochi.

Ma ciò che vi lascerà sbigottiti sarà l’audio spaziale coinvolgente e immersivo che, dagli altoparlanti sofisticati e perfetti della Piazza Grande, vi avvolgeranno con un’intensità mai sentita.

Il film racconta di scienziati che perdono il controllo della loro scoperta (alla Frankenstein), di macchinari tecnologici sofisticati che, per avviarsi, necessitano di un calcio (alla Paperino) e di spie e complotti (alla Hitchcock). Insomma, a me, anche se tecniche di immagine e suono sono decisamente all’avanguardia, come trama mi dava l’impressione di déjà vu.

Il suono mi ha notevolmente impressionato. Cercate di piazzarvi nelle poltrone centrali per godervelo ben equilibrato da destra a sinistra e da dietro a davanti. Ai titoli di coda rimanete lì ed ascoltatevi l’ultimo pezzo di musica veramente piacevole. Anche se ad alto volume.