Mexico 86

R. César Diaz

In spagnolo con sottotitoli in inglese e francese (eh si, niente sottotitoli in italiano)

Da non perdere, in Piazza, un sabato sera con doppia proiezione, entrambe di grande soddisfazioni. Vi consiglio di esserci.  Due film che vi toccheranno su corde differenti. Quelle delle ingiustizie delle dittature, il primo. Quelle delle piacevoli, divertentissime sorprese di ciò che può offrire un film girato in una Svizzera che parla e sembra americana, il secondo, Sew Torn, che recensisco a parte.

È il 1976, Guatemala. Governo militare dittatoriale di estrema destra che massacra insegnanti, intellettuali, giornalisti che, con il loro pensiero critico, devono essere cancellati. O subisci il “pensiero” del governo, o perisci.

Maria, la protagonista, attivista che si batte contro la corrotta dittatura militare, vede dalla finestra, con in braccio il suo bambino di pochi mesi, il capo della polizia che uccide freddamente il marito sulla strada di fronte.

Deve fuggire, lei, moglie, che agli occhi della polizia è senz’altro complice e condannata alla stessa fine.  Affida la cura del figlio alla propria madre, la nonna e scappa.

La ritroviamo in Messico 10 anni dopo.

I rapporti madre-figlio risultano spesso problematici. Madri-chioccie o figli che vogliono libertà e indipendenza. I conflitti generazionali. Ma qui arriva la nonna che accompagna il figlio, di quasi 11 anni, sotto falsa identità, dal Guatemala al Messico. Dalla mamma Maria che continua la sua attività di lotta armata, di attivista e desiderosa di giustizia, pure lei sotto falsa identità e correttrice di bozze in un giornale progressista. Ed è senz’altro la combattente mamma quella che crea problemi al rapporto con il figlio.

E dovrà operare una scelta impossibile tra il ruolo di attivista e quello di madre.

Un film che vi immergerà e sommergerà di scene coinvolgenti, di fatti realmente accaduti, di ingiustizie dei regimi dittatoriali (purtroppo sempre presenti nel mondo anche oggi) e di personaggi che sanno perfettamente cosa è giusto e cosa è sbagliato. E lottano con convinzione, nella giusta direzione dei diritti, della giustizia, della felice convivenza.

Un bellissimo film  da vedere.

Desio Rivera