A volte accade che anche le persone migliori abbiano degli scivoloni e compiano cose gravissime. Il profeta Elia, ad esempio, ha compiuto un peccato terribile: perdere la speranza e desiderare la morte. Per fortuna, poi, degli angeli gli hanno portato del cibo e l’hanno fatto rialzare.
Quando vediamo una persona che cade nel peccato anche noi dobbiamo cercare di rialzarla e farle tornare voglia di vivere e camminare nella via della luce, anzichè spettegolare e sparlare male. Se un nostro amico o un nostro caro crolla miseramente a terra, facendo qualcosa di brutto, o per debolezza o per cattiveria, dobbiamo cercare comunque di comportarci come gli angeli che hanno sostenuto il profeta Elia dicendogli “Alzati, Mangia!”
San Paolo, che da giovane era stato campione olimpionico di blasfemia, dopo alla conversione ha saputo rialzarsi e ha dedicato la propria vita ad insegnare l’importanza di vivere nell’Amore secondo le indicaioni di Cristo. Egli infatti ha detto: ” Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo!!”
Proprio lui, che era un peccatore, dopo alla conversione si è prodigato per insegnare il perdono e la misericordia. Anche dopo ai peccati più brutti, quelli che portano la gente a spettegolare per asprezza, creando sdegno, ira, grida e maldicenze e ogni sorta di malignità, bisogna saper essere misericordiosi e perdonare.
Ma il perdono non basta! bisogna anche aiutare il peccatore a ritrovare la retta via smarrita, quindi non solo tollerarlo ma anche amarlo in modo attivo. Per essere davvero coerenti col vangelo bisogna anche tendere la mano a chi l’ha ancora imbrattata col sangue degli innocenti per cercare di farlo rialzare e condurlo a camminare sulla via del bene.
Barabba fu un criminale e per questo venne arrestato e gli fu inflitto, dal governo romano, la pena più straziante, ossia la tortura per mezzo della crocifissione. Proprio grazie alla gravità dei suoi peccati venne messo in croce sul Golgota e, da lì, ebbe il grandissimo privilegio di riconoscere Cristo e salvarsi l’anima convertendosi.
Noi siamo cristiani e quindi dobbiamo cercare di imitare in tutto e per tutto Gesù: quando vediamo un uomo che cade, stanco ed afflitto dalla vita, come il profeta Elia, o un criminale caduto nel peccato, come Barabba, dobbiamo aiutarlo a rialzarsi e fargli mangiare il pane della Vita, che è l’eucaristia.
Puo’ capitare a tutti di cascare in gravi errori: l’importante è, però, non darsi per vinti, rialzarsi e cercare di migliorarsi incessantemente. Siamo tutti, come San Paolo, dei peccatori: l’essenziale è riuscire, attraverso l’Eucaristia, a rialzarci e cercare di imitare Cristo camminando nella luce. E Dio, per far ciò ci manda degli angeli. E noi stessi possiamo essere come angeli che annunciano la lieta novella di speranza a chi è caduto.
Noi tutti abbiamo un amico, un conoscente o un parente che ha fatto un errore o che cammina nelle tenebre: anzichè spettegolare, fare gossip malvagie dire cattiverie dobbiamo essere come gli angeli che gli portano il cibo e lo riconducono a camminare sulla via della carità.
Parlare male dei peccatori e dei deboli è facile: perdonarli ed aiutarli, sfamarli e guidarli, invece, è la grande virtù che solo le persone di cuore nobile possono permettersi.
Gesù è il Re del Mondo e i battezzati che si nutrono col suo corpo e ne bevono il sangue hanno in sè la sua regalità: grazie a questo Sangue Reale i cristiani, di fronte ad un uomo cascato nel peccato, possono – come figli di Dio – rialzarlo e sfamarlo col proprio amore misericordioso e compassionevole.