Fare politica è, innanzitutto, dare l’esempio con le proprie azioni. Già Aristotele, ne l’Etica Nicomachea parla di quanto sia importante che i politici fungano da modello per le persone vivendo in modo virtuoso. Nell’attuale epoca post-moderna, in cui la democrazia pare sempre più inabissarsi verso al baratro dell’oclocrazia, ossia la tirannia della plebaglia, sono pochi i politici che, anche con semplici dettagli virtuosi, riescono a dare esempi positivi.

Nel suo ruolo politico da First Lady, Melania Trump, è sicuramente uno dei migliori esempi di buon costume presenti tra le schiere dei personaggi illustri a cui le donne occidentali che vogliono vestire in modo elegante possono far riferimento. Purtroppo oggi il gentil sesso, che forse a causa del femminismo radicale del 1968 si è incattivito ed ha perso parte della sua gentilezza, non cerca più di vestirsi per essere grazioso, bensì per impressionare o provocare, sia in senso sessuale che politico. La marcia (e il marciume) delle femministe contro Trump è stata l’apoteosi della bruttezza, in cui hanno sfilato donne imbruttite ed erose dall’invidia dell’attributo virile di cui parlava lo psicanalista Sigmund Freud.

Le femministe radicali, rifiutando il loro naturale ruolo di madre e di grazioso ornamento del mondo, sviliscono l’intera categoria a cui appartengono. Purtroppo questo malvestire politico si è insinuato anche nella moda: molte fotomodelle e “influencer” seguono mode stagionali che, tra jeans strappati, leggings e abbinamenti da daltoniche, paiono pensate apposta per provocare e svilire la dolcezza e la graziosa sensualità delle donne. Le splendide ragazze dal fisico da manichino che sfilano sulla maggior parte delle passerelle, purtroppo, indossano abiti così strani, volgari, eccentrici ed immettibili che vi è proprio da sperare che meno gente possibile le prenda come modelli a cui ispirarsi. Melania Trump, essendo vincolata al ruolo politico del marito, a differenza delle donne mannequin disimpegnate politicamente non può vestirsi a caso solo per il piacere di essere notata a tutti i costi. Lei, infatti, deve – per rispetto del mondo che la guarda- vestirsi in modo congruo alle diverse occasioni che incontra e dare il buon esempio a tutte le donne fiere della loro femminilità e della loro posizione nella società. Essere arbiter d’eleganza significa non solo possedere degli abiti belli, bensì implica anche la capacità di saper scegliere l’occasione adatta per indossarli rispettando il proprio ruolo biologico e sociale. Qui di seguito quattro momenti in cui la First lady ha mostrato di sapere eleggere i capi migliori da indossare in contesti sportivi, informali, formali e da cerimonia.

  # Ottobre 2017. Viaggio diplomatico in Africa. Melania Trump, vero arbiter di eleganza femminile, ha mostrato di conoscere alla perfezione i codici dell’eleganza anche nel registro sportivo. Bella, austera e sensuale ha saputo ridare la meritata gloria ai capi più semplici e classici: camicia bianca, stivali in pelle, pantaloni beige e caschetto coloniale. In altre fotografie, sempre glorificando l’eterna bellezza della camicia bianca, è apparsa in cravatta blu allacciata alla Onassis, giacca beige, panama e pantaloni stirati con la riga, che nell’era dei pantaloni informi è in via d’estinzione. Indossando la cravatta, richiamando gli splendidi costumi del film La mia Africa, ha mostrato che si può essere eleganti e ricercati anche in tenuta sportiva. Attualmente molte donne credono che vestirsi da “turista” o in modo sportivo implichi abdicare all’eleganza e indossare sciatte t-shirt o hot pants: nulla di più sbagliato. La tenuta della first lady in Africa è, a parer mio, impeccabile. Chi senza alcuna competenza si è voluto improvvisare giudice, criticandola per il fatto d’aver indossato un caschetto coloniale simbolo del suprematismo bianco delle colonie, deve solo tacere di fronte alla bellezza degli abiti classici europei. La bellezza, dorica, funzionale, sobria e solenne, è superiore alle contingenze politiche ed è immune allo scorrere del tempo.


 # Luglio 2017. Trump National Golf Club a Bedminster, New Jersey. Per un fine settimana informale, tra passeggiate e giochi all’aria aperta col marito Donald e il figlio Barron, la mamma più famosa d’America ha scelto di usare la migliore, e imperitura, strategia di seduzione: la sobrietà. L’intramontabile accostamento tra camicia e gonna a tubino è l’emblema della semplicità, che quando viene attuata con consapevolezza è sinonimo di raffinatezza. Oramai, forse a causa dei moti femministi e della competizione con l’uomo, le donne si sono assuefatte ai pantaloni ed hanno scordato quanto siano belle, e comode, le gonne da indossare nei momenti più semplici ed informali. Per una passeggiata, per andare a bere un caffè con un’amica o anche semplicemente andare a fare la spesa una camicia bianca abbinata con una gonna al ginocchio, portata sia con scarpe basse che con Louboutin scollate e tacco 12 come Melania, è perfetta. In caso di dubbio su come vestirvi, care amiche eleganti, optate per il classico: il ben vestire è anche riflesso di una certa weltanschauung che si oppone alla decadenza.

LT