Critica cinematografica a cura di Desio Rivera
Piazza Grande
Timestalker (Regno Unito)
Regia di Alice Lowe
In inglese con sottotitoli in francese e (clamoroso!) anche in italiano.
Prima svizzera
Agnes, la protagonista, è la ragazza (non troppo giovane) sfortunata in amore che seguiamo attraverso il tempo, in diverse epoche, continuamente innamorata dello stesso tipo sbagliato.
Lei ha la facoltà straordinaria di ricordare le sue vite precedenti e, quindi, si dà per scontato che la reincarnazione esista e che non sia solo il frutto di ipnosi regressiva o di affermazioni di astrologhi. Agnes e tutti i personaggi che vediamo nel primo episodio, ambientato ai tempi poco prima della rivoluzione francese, li troveremo ancora e ancora (ma solo lei ne ha ricordo) 100 anni dopo, e ancora altri anni dopo e fino ad un futuro 2117.
Le battute e gli accadimenti del primo episodio strappano risate anche se sono, a tratti, un pò volgarotte. Il film dura un’ora e 29 minuti e, dopo i primi dieci minuti, ho iniziato a divagare guardando lo schermo ma senza esserne troppo coinvolto e, pure, qualche sbadiglio.
La regista ci dice (e ci crede) che racconta dell’eterna umiliazione della ricerca dell’amore. E delle relative tirannie che queste storie d’amore includono. La vita vera non è quella delle favolose intese da “mulinobianco” che ci piace raccontarci. Facciamo sempre gli stessi errori…e la colpa è degli altri.
Seguiamo il nostro cuore (o i genitali) che ci donano inciampi ed emozioni e qui, in questo film, si cerca di riderne. Ma, secondo me con pochino risultato.