Commento alle letture del giorno.
Le letture di oggi ci mettono davanti ad un tema importante, che è quello di scegliere se restare o andare di fronte a una religione che ci richiede lo sforzo di discernere tra il bene e il male . La religione cattolica è dura perchè, per essere santi, è richiesto uno sforzo che predispone poi al ricevere la Grazia di Dio. La nostra fede è, in parte, meritocratica perchè – per predisporsi a ricevere la Grazia di Dio- bisogna impegnarsi e lottare contro al male. Questa cosa scandalizza le persone moralmente pigre. Chi non vuole essere giudicato ritiene il cattolicesimo una religione difficile… e può anche andarsene. Certi tipi di religione New Age, ad esempio, rifiutano l’idea di essere giudicati da Dio in modo da poter vivere una spiritualità libera, anarchica, permissiva e più facile perchè tollera qualsiasi cosa.
La prima lettura di oggi ci presente Giosuè, capo degli israeliti, che chiede loro chi vogliano servire, se Dio o le altre divinità pagane, come Moloch o il Dio Baal dei cananei.
Nella seconda lettura Paolo parla dell’amore con parole molto dure: i coniugi devono amarsi e faticare l’uno per l’altro, non è che possono stare assieme e fare ciò che vogliano. Anche qui si è posti di fronte ad una duplice scelta, se voler vivere l’amore in modo cristiano, in cui uomo e donna sono sottomessi l’un l’altro e ubbidienti, o se invece si vuole vivere nel disordine e nella promiscuità.
Il vangelo riprende poi il tema della scelta, che è una cosa dura e necessaria: i discepoli, infatti, dopo aver ascoltato le parole dure di Gesù brontolano perchè speravano di avere una religione piu facile e all-inclusive.
Cristo, quindi, coglie questa loro perplessità di fronte alla fermezza delle sue parole e dice che si, affermare con coraggio la verità può scandalizzare, e che chi vuole andarsene puo’ andare. La santità è impegnativa e non è roba per tutti.
Troppo spesso, infatti, accade che di fronte alle verità rivelate nei vangeli le persone brontolino e vogliano interpretarle con lassismo nella speranza di costruire una religione “ all inclusive”.
Oggi accade spesso che anche la chiesa a volte non abbia il coraggio di schierarsi e di fronte a questioni importanti resti tiepida. In alcuni casi, ad esempio, ci sono cattolici che di fronte a questioni gravi come l’aborto non si indignino e scelgano di restare tiepidi e non dire nulla. Sbagliatissimo! Nei vangeli c’è scritto che bisogna difendere la vita e i deboli, quindi chi è cattolico ha l’imperativo categorico di condannare con fermezza questa cosa.
Allo stesso anche San Paolo dice che nel matrimonio vi sono delle regole da seguire, e che andare a letto con altra gente e far cose strane come tradire o altro è sbagliato. Qualcuno si scandalizza forse nell’udire la durezza di queste parole? bene, è giusto che sia così. Solo ciò che è ipocritamente tiepido, ciò che è lasso, vile, debole, molle, malleabile e manipolabile non scandalizza perchè accetta qualsiasi cosa, giusta o sbagliata che sia.
Come cattolici, è nostro dovere prendere posizione e condannare fermamente ciò che è sbagliato senza timore di scandalizzare gli ignavi che invece accettano qualsiasi cosa. Utero in affitto, vita promiscua, decadenza, teorie poliamorose o gender, droghe eccetera …sono cose da condannare senza esitazione.
Chi sceglie di vivere la propria sessualità in modo disordinato e non segue le giuste regole matrimoniali di San Paolo, se ne compiace e persevera nell’errore, non può certo sperare di essere accolto nel regno dei cieli tra i giusti e i buoni.
In modo analogo anche chi decide di venerare altri Dei, come il Vitello d’oro o il Dio Denaro, il successo o le nuove mode New Age, non è che si debba aspettare una corsia preferenziale per il regno dei cieli.
Come diceva San Tommaso, Gesù è amore e mssericordia, ma non è nemmeno una bertuccia che ama incondizionatamente tutti, anche coloro che compiono volutamente cose errate. Il Paradiso, ossia la comunione col Sommo bene dopo alla Morte per mezzo della risurrezione, è una cosa che va conquistata anche per merito. Oggi molte persone si scandalizzano nel sentir dire che i buoni saranno salvati e i cattivi dannati, ma è giusto così : che si scandalizzino pure e, come dice Cristo, ” Ve ne andate anche voi?”
Di fronte alla prospettiva di essere giudicati si può scegliere di andarsene, e forse è per questo per molte persone stanno lasciando la chiesa cattolica: magari preferiscono una religione new-age più accondiscendente, più facile e non meritocratica, in cui attraverso la possibilità di reincarnarsi mille volte si viene liberati dal terribile gioco della meritocrazia. Chi non vuole assumersi le conseguenze alle proprie azioni preferisce credere alla reincarnazione perchè è più facile: se in questa vita mi comporto male fa nulla, tanto avrò la successiva per essere buono e meritare il nirvana. La religione new age, in cui non vi sono regole e basta qualsiasi cosa per salvarsi l’anima, è una religione da persone pigre spiritualmente e che non vogliono sentirsi addosso il peso del giudizio di Dio e la responsabilità delle proprie azioni.
La religione cattolica, al contrario, insegna che ciò che facciamo ADESSO ha conseguenze immediate per la nostra anima, mettendoci in condizione di peccato mortale istantaneamente. Attenzione però: la fede cattolica premia sì le opere di bene, ma la salvezza dipende comunque anche dalla Grazia dataci da Dio. Pelagio era un eretico ( contro cui Sant’Agostino scrisse molti testi) che riteneva che fosse sufficiente il libero arbitrio per salvarsi l’anima, ma ciò non basta perchè a decretare la salvezza è sempre e comunque solo Dio.
Vi state scandalizzando sentendo parlare di peccato mortale e salvezza dell’anima nel 2024? Bene, è giusto che sia così.
Oggi viviamo in una società dissoluta e lassista e parlare di meritocrazia, anche in campo spirituale, scandalizza le persone: già Gesù, 2mila anni fa, era confrontato con la medesima situazione. Il lassismo morale che regna nel nostro secolo, frutto del post-moderno e dell’ateismo, inducono le persone a credere che qualsiasi cosa vada bene e che quindi non sia più necessario fare delle SCELTE. Invece no!
Discernere il bene dal male, separare la zizzania dal grano è importantissimo ed è necessario per salvarsi l’anima e vivere camminando nella Via della Luce.
Le parole di Cristo, come quelle di Giosuè rivolte agli ebrei che volevano cercare altri Dei o quelle di San Paolo dette agli abitanti di corinto che facevano orge nei templi pagani, ci portano inevitabilmente a prendere posizione e schierarci. Gli ignavi sono coloro che non prendono posizione e che cercano di farsi andare bene un po’ di tutto, e costoro venivano, da Dante nella sua Divina Commedia, relegati all’inferno.
Chi non osava prendere una posizione, infatti, per Dante nel suo poema allegorico finiva nudo a correre su un cumulo di vermi dai denti aguzzi seguendo delle bandierine nell’aria. Per non finire a rincorrere inutilmente mille bandiere diverse è necessario, quindi, imparare a discernere il bene dal male, il vero dal falso e prendere posizione.
Certo, queste parole giuste possono scandalizzare perché sono dure, ma a volte bisogna avere il coraggio di parlare con franchezza, Sì Sì No No.
Vi sono cose che conducono al bene e alla Vita Eterna e cose che invece portano alla perdizione: sta a noi scegliere di camminare nella Via della Luce o nelle tenebre, dandosi a comportamenti dissoluti e venerando false divinità.