A giugno 2024 è uscito nelle sale il film Veuve Clicquot m realizzato da Thomas Napper con Haley Bennett e Ben Miles. Il film parla dell’incredibile vita dell’imprenditrice che ha dato vita al celebre vino champagne.

A volte la morte del marito può essere…una grande fortuna: Madame Barbe-Nicole Ponsardin divenne vedova a soli 27 anni, nel 1805, si ritrovò a dover gestire, da sola, l’azienda vinicola del defunto marito François Clicquot, nato in un a famiglia di banchieri e mercanti tessili.

Fu grazie a questa sciagura che la giovane divenne, in poco tempo, “imperatrice” degli spumanti della Champagne e conquistò i sovrani di tutto il mondo grazie al suo ingegno e alle sue invenzioni.

 Brillante e propensa al rischio, la vedova intraprendente assunse la gestione della maison fondata nel 1772 dal suocero Philippe Clicquot-Murion, divenendo una delle prime donne imprenditrici dei tempi moderni. Devota al lavoro forse più che al consorte suicida, l’ambiziosa manager riuscì a contrabbandare in Russia 25 mila bottiglie di champagne, che andarono a inebriare, e conquistare, la famiglia Romanov, gli Zar. In quegli anni le guerre napoleoniche erano spietate e la Francia si era dichiarata feroce nemica della Russia, ma ciò non andò minimante a scalfire le ambizioni dell’astuta vedova: ancora nel 1814, mentre il commercio mondiale era bloccato dagli eventi bellici, le preziose bottiglie di spumante della Veuve Clicquot impreziosivano le lussuose feste nei saloni reali di San Pietroburgo. Non v’era guerra alcuna che poteva opporsi all’espandersi di queste deliziose bollicine, anzi: i generali che ricevevano in dono le bottiglie di champagne dalla vedova istituirono il sabrage, ossia l’arte di aprire le bottiglie con una sciabola.

Intraprendente e creativa, la vedova Clicquot, che nonostante si vestisse sempre a lutto non disdegnò l’affetto di altri uomini abili negli affari, nel 1810 produsse il primo vino millesimato della regione della Champagne rendendo interessante per il marketing le bottiglie prodotte dal frutto di una sola e particolare annata, contrapponendole alle Cuvée, che sono invece sofisticati blend di vendemmie differenti.  L’imprenditrice acquistò anche parecchi terreni per soddisfare l’incessante richiesta di bottiglie dell’assetatissima aristocrazia russa, ed ebbe l’intuizione di classificarli come Grand cru, in virtù della loro peculiare composizione.  Nel 1816 inventò un modo per rendere il suo spumante ancora più limpido e nobile mediante la table de remuage,  una particolare tavola che inclina le bottiglie facendo gradualmente scivolare i sedimenti verso il collo del contenitore.

Mentre l’Europa era bagnata dal sangue delle guerre, la Veuve Clicquot conquistò tutti i sovrani con la bontà del suo prezioso champagne: la sua è stata una vittoria totale, al di sopra di tutti gli schieramenti politici.