Ticinolive Iniziamo con una domanda che è d’obbligo: come ha capito che l’arte sarebbe stata la sua strada?
Irina Markova La passione per l’arte è sempre stata presente in me sin da piccola: con il disegno, attraverso i colori e con il desiderio che era dentro di me di creare cose sempre nuove. Così, dopo un periodo dedicato al disegno, ho cercato di ottenere una formazione professionale nella pittura frequentando un liceo artistico. La mia passione per l’arte è inoltre sempre stata accompagnata dalla passione per la moda e, infatti, in seguito mi sono diplomata come artista/stilista. Ero molto orgogliosa del mio diploma però posso dire che per diventare una vera artista/stilista ci sono poi voluti diversi anni; ma non è stata una scelta sbagliata.
Quale è l’odierno ruolo di un artista? Abbellire con le sue opere o provocare tramite la riflessione al riguardo delle tematiche presentate?
IM Le mie opere cercano la bellezza, tuttavia nel medesimo istante vogliono creare una profonda riflessione sulle forme e i colori. Il ruolo odierno dell’artista è quello di riuscire a concentrarsi sulle sue emozioni e sensazioni, commuoversi prima da solo e poi trasportare gli altri insieme a lui. Nel mio caso il colore è il mezzo per esercitare un influsso sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio è l’intelletto dell’anima, il pianoforte dalle molte corde.
Nelle sue tele, attualmente i suoi soggetti preferiti si scompongono in forme essenziali quali triangoli, rombi e cerchi creando una propria grammatica espressiva. Ci spieghi meglio la sua ricerca e che messaggio vuole trasmettere con le sue opere.
IM Le figure geometriche che appaiono nelle mie opere sono una sintesi della mia ricerca personale basata sulla trasformazione di un oggetto materiale realistico come il cavallo (nel mio caso) in un oggetto completamente astratto come il triangolo, il cerchio o il rombo secondo il concetto espresso da V. Kandinsky : “la forma, anche se completamente astratta può assomigliare a una figura geometrica, a un suono interiore…”. Io trasmetto la mia visione di un corpo come quello di cavalli o di uomini coperti di ricami geometrici che sono destinati a scomporsi in pezzi per arrivare a una certa semplicità geometrica. Essi sono diversissimi tra loro e hanno un significato differente che segna il rapporto inscindibile tra massa, energia e luce. La disintegrazione del corpo ha anche il significato di ricomporsi. È come un gioco che cambia a seconda degli occhi di chi lo guarda… È tutto un continuo movimento.
Che cos’è per lei il Cavallo? Perché privilegia il Cavallo rispetto a tutti gli altri animali?
IM Il cavallo ha tantissimi significati: per me esprime soprattutto l’idea di libertà e la conquista dell’intelletto. È un animale in grado di trasmettere energia e forza, vigore ed eleganza.
In alcune sue opere sembra di assistere alla disintegrazione/reintegrazione dei corpi (young Dorian Grey, il Dubbio) e in altre a fusioni tra corpi e parti meccaniche (Folly Love). C’è un’ispirazione bio-industriale nella sua arte?
IM La tendenza è quella di scomporre e ricomporre le forme creando un inedito ciclo di vita, una sfida alle nuove tecnologie che devono essere più rispettose della natura e vicine ai desideri dell’uomo moderno.
Come accosta il dinamismo della figura vivente (umana o animale) con l’immutabilità astratta delle forme geometriche elementari?
IM Il dinamismo è come un gioco per me. Più che immutabilità direi perciò che è proprio il contrario: le figure che dipingo sono figure dinamiche, in movimento ed esse – attraverso le forme geometriche – si disintegrano e si ricompongono in rapporto alla posizione del fruitore, dell’occhio che le guarda.
Lei ha studiato e si è diplomata in design. Questi studi hanno cambiato la sua visione dell’arte? Quanto è importante l’estetica nel nostro quotidiano?
IM L’estetica è importante ma non essenziale. Se le forme sono proporzionali tra loro ho trovato un ordine cosmico e naturalmente rispondono a un mio desiderio di bellezza.
Quali sono gli artisti che l’hanno maggiormente influenzata? E a quali si sente più vicina?
IM La lista è troppo lunga. Ho sempre guardato di tutto … ma ho avuto una fissazione per V. Kandinsky e M.Vrubel. Entrambi russi.
Come vede la scena artistica locale? Ha contatti con altri artisti ?
IM Sì, ho contatti con altri artisti e penso che l’arte sia un aspetto che dev’essere ancora incoraggiato e sostenuto. Una spinta importante deve arrivare soprattutto da noi artisti.
Cosa si può fare – a suo parere – per promuovere ulteriormente l’arte in Ticino e in Lombardia ?
IM Sicuramente più eventi culturali anche con artisti emergenti.
Quale è stata una sua recente grande soddisfazione professionale ?
IM Sono riuscita finalmente a creare dei foulard e delle sciarpe con i miei quadri. Una piccola collezione, nata da pochissimo tempo, dona alle mie opere una dimensione totalmente differente e personale dato che ogni fruitore può portarsi sempre con sé una mia opera d’arte.
Lei ha organizzato un evento al Principe Leopoldo la sera del 27 ottobre. Qual è il tema dell’esposizione?
IM L’esposizione rappresenta il mio percorso personale come artista. Ringrazio infinitamente la Fondazione Mazzoleni per questa opportunità. Ci sono opere che ho dipinto a distanza di anni che riescono a far percepire l’evoluzione della mia arte insieme alla crescita della mia persona.
Carla Speziali, all’epoca sindaco, con Arminio Sciolli, patron del Rivellino (2014)
Cosa dovrebbe fare un artista per farsi conoscere alle nostre latitudini?
IM Il mondo dell’arte è un settore molto complesso e ampio, d’altronde lo è sempre stato. È importante che le istituzioni e gli eventi come questo (al Principe Leopoldo), di grande valore artistico, sostengano l’Arte e la Creatività.
Che altri progetti futuri ha?
IM Esporrò le mie opere nella mia patria, in particolare a Mosca e San Pietroburgo.
Ha qualche sogno nel cassetto? Dove sogna di esporre ?
IM Nei grandi musei o in gallerie importanti. Mi piacerebbe esporre in Cina o in Giappone: sono paesi che mi hanno sempre ispirato dato che l’arte orientale è una mia grande passione.
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