La città di Pisa ha ospitato, il 15 novembre, un evento culturale di grande rilievo dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart e al suo legame con la Massoneria. Negli storici Arsenali Repubblicani, un convegno seguito da un concerto ha offerto al pubblico una riflessione profonda sulla figura del compositore, esplorando il suo contributo artistico e il contesto esoterico in cui visse e creò le sue opere.

Il Convegno: Mozart, cultura e massoneria

L’incontro si è aperto con l’introduzione di Giorgio Trovatelli, presidente degli Orienti di Pisa e Volterra, e si è arricchito degli interventi di illustri relatori:

  • Fabrizio Grossi, con una relazione dal titolo “1756-1791: Società, cultura e storia al tempo di Mozart”, ha tratteggiato il quadro storico e culturale del XVIII secolo, evidenziando il ruolo della massoneria come fenomeno intellettuale e sociale.
  • Simone Valeri, con il suo intervento “L’ideologia massonica nella musica di Mozart”, ha esplorato i simboli e i messaggi esoterici che permeano le composizioni del genio di Salisburgo.

Un momento significativo del convegno è stato il parallelo tra Mozart e Giacomo Puccini, di cui ricorre il centenario della nascita. Sebbene l’appartenenza di Puccini alla massoneria non sia mai stata ufficialmente confermata, si è discusso delle tracce esoteriche evidenti in opere come Turandot. Ha concluso il dibattito il Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi, alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi.

La musica nei rituali massonici

Durante il convegno è stato sottolineato il ruolo della musica nei rituali della Libera Muratoria, un’arte considerata fondamentale per la connessione tra spirito e materia. Mozart, membro della loggia Zur Wohltätigkeit di Vienna dal 1784, scrisse opere che riflettono profondamente i valori massonici, come la celebrazione dell’uguaglianza, della fratellanza e della ricerca della verità. Tra queste:

  • La K 468, composta quando il padre Leopold raggiunse il grado di Compagno.
  • La K 623, dedicata all’inaugurazione di un tempio massonico.
  • La cantata massonica eseguita in una delle ultime riunioni di loggia nel novembre del 1791.

Il Flauto Magico, il suo capolavoro massonico, è stato uno dei punti salienti della discussione. L’opera, messa in scena per la prima volta il 30 settembre 1791, poco prima della morte di Mozart, è ricca di simbolismo e di riferimenti ai valori massonici, dalla lotta tra luce e oscurità al cammino di iniziazione spirituale.

Il Concerto: un omaggio musicale

La serata si è conclusa con un concerto emozionante che ha visto esibirsi la soprano Rachael Jane Stellacci accompagnata al pianoforte dal maestro Andrea Tobia. Sono state interpretate alcune delle più celebri arie mozartiane, offrendo al pubblico una connessione intima con l’opera del compositore.

Mozart e la massoneria

Mozart fu iniziato alla massoneria il 14 dicembre 1784, entrando a far parte della loggia “Zur Wohltätigkeit” (Alla Beneficenza) a Vienna. La massoneria esercitò un’influenza importante sulla sua vita e sulla sua musica. Mozart abbracciò i principi massonici di libertà, uguaglianza, fratellanza e ricerca della saggezza. Questi ideali si riflettono in molte sue composizioni, dove il tema del trionfo della luce sulle tenebre è ricorrente.

  1. Composizioni massoniche: Mozart scrisse diverse opere specificamente dedicate alla massoneria, tra cui:
    • “Maurerische Trauermusik” (Musica funebre massonica), K. 477.
    • “Die Zauberflöte” (Il flauto magico), dove simbolismo massonico e ideali illuministici permeano l’intera trama e la musica.
    • Inoltre frequentava logge che includevano importanti figure dell’epoca, tra cui il poeta e librettista Emanuel Schikaneder, con cui collaborò al Flauto Magico. Anche suo padre, Leopold, e il suo amico Joseph Haydn erano affiliati alla massoneria.

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