Il 22 novembre 1963, alle 12.30 John Fitzgerald Kennedy fu ucciso a Dallas a colpi di fucile. Il 59% degl americani pensa che si trattò di una cospirazione. Scrive Fred Kaplan sul portale Slate.fr : “Qui non c’è posto per una completa refutazione delle teorie cospirazioniste, ma è cosa buona tornare sugli argomenti degli adepti di queste teorie e mostrare perché non resistono a un’analisi.”
La vettura accelera per raggiungere l’ospedale più vicino, dove viene constatato il decesso di Kennedy e dove Connally viene ricoverato per le ferite riportate.
Lee Harvey Oswald, sospettato di essere l’autore degli spari, viene arrestato lo stesso giorno e assassinato due giorni dopo.
Per indagare sull’assassinio di Kennedy, il presidente Lyndon B. Johnson decide la creazione di una commissione guidata dal presidente della Corte suprema, il giudice Warren. Il rapporto Warren conclude che Oswald ha sparato i tre colpi da una finestra al sesto piano di un deposito di libri accanto alla Dealey Plaza, dove lavorava.
La teoria dell’unico proiettile
Il caso è ben lungi dall’essere chiuso. Un certo Abraham Zapruder, che faceva parte delle migliaia di persone assiepate ai bordi della strada per veder passare Kennedy, ha ripreso la sparatoria con la sua videocamera 8mm.
Il filmato di 26 secondi e 486 immagini diventerà il filmato più minuziosamente analizzato della Storia e un elemento di prova di primaria importanza, sia per la commissione Warren, sia per i sostenitori della teoria del complotto che verranno in seguito.
All’inizio si suppone che Kennedy e Connally siano stati colpiti da proiettili diversi ma il filmato di Zapruder rimette tutto in causa.
Gli analisti della commissione Warren concludono che Kennedy è colpito fra l’immagine 210 e l’immagine 225, mentre Connally è colpito all’immagine 240. Uno scarto massimo di 30 immagini.
I test del FBI dimostrarono che il fucile di Oswald non poteva sparare due proiettili a meno di 2,25 secondi d’intervallo, il che per la videocamera di Zapruder si traduceva con 40 o 41 immagini di scarto. Oswald non avrebbe materialmente avuto il tempo di sparare a Kennedy e poi a Connally in un lasso di tempo così breve.
Dunque, sia vi erano due sparatori, sia Kennedy e Connally erano stati colpiti dallo stesso proiettile. La commissione Warren propende per la seconda spiegazione.
La teoria dell’unico proiettile è causa di dissenso all’interno della commissione. Tre dei suoi membri non ci credono. Ma di fronte alla pressione politica, che vuole un rapporto unanime, gli scettici accettano di tacere la loro divergenza d’opinione.
Questa parte del rapporto Warren è stata quella che ha ricevuto le maggiori critiche. I critici disegnarono complessi diagrammi per tracciare l’assurda traiettoria che il proiettile avrebbe dovuto avere per colpire entrambi gli uomini : un mezzo giro a destra a mezz’aria, una virata sulla sinistra per colpire la nuca di Kennedy prima di colpire le costole e il polso di Connally. Gli scettici lo hanno chiamato “il proiettile magico”.
Accordo dissonante
Nel novembre 2003 il canale ABC aveva diffuso un documentario intitolato Kennedy assassination, beyond conspiracy. A un certo punto i realizzatori mostrano l’auto nella quale si trovano Kennedy e gli altri.
Nel documentario si vede come il sedile posteriore, dove sedeva Kennedy con la moglie, era 7.5cm più alto rispetto al sedile anteriore, dove sedeva il governatore Connally.
In questo modo la linea immaginaria tra il fucile di Oswald, la nuca del presidente e il polso di Connally è perfettamente diritta e non si deve parlare di nessun proiettile magico.
Kennedy viene colpito due volte : il primo proiettile attraversa il collo (è quello che colpisce anche Connally), poi un secondo proiettile lo colpisce alla testa. Il filmato di Zapruder mostra anche questo secondo impatto, all’immagine 313. Si vede il cranio del presidente andare a pezzi.
Questi pezzi del cranio del presidente volano all’indietro. Il secondo proiettile non sembra dunque essere stato sparato da dietro l’auto, come il primo, ma da una postazione di fronte alla vettura.
Dunque c’erano due sparatori?
La commissione Warren aveva raccolto le testimonianze di neurologi secondo cui una terminazione nervosa può esplodere quando viene colpita da un proiettile e che le due traiettorie – quella del proiettile e dei frammenti nervosi – non sono necessariamente correlate.
Dunque la prova dell’immagine 313 è perlomeno ambigua. Non rivela nulla, né in un senso né nell’altro, sulla teoria di un secondo sparatore.
La prova dell’immagine 312
Nel 1975 una società era stata incaricata di eseguire uno studio ad alta risoluzione del filmato di Zapruder, usando strumenti che non esistevano quando la commissione Warren aveva lavorato.
Questa società scoprì che sull’immagine 312 la testa di Kennedy effettuava un breve movimento brusco in avanti, poi tornava indietro (l’immagine 313).
Ciò significa che il proiettile aveva colpito il cranio di Kennedy da dietro, spingendolo in avanti prima che una terminazione nervosa esplodesse, riportandolo all’indietro.
Nel 1976 la Camera dei rappresentanti forma una speciale commissione per riaprire le indagini sull’assassinio di Kennedy. I suoi membri conclusero che in effetti vi era un secondo tiratore.
Questa conclusione si appoggia sulla scoperta di nuove prove – un nastro sonoro proveniente da un registratore portatile attaccato alla cintura di un poliziotto che scortava il corteo presidenziale. Secondo il rapporto della Camera, un’analisi acustica rivela che erano stati sparati quattro colpi di fucile e che a dipendenza del ritorno del suono e della postazione del poliziotto uno dei colpi proveniva da una collinetta erbosa ai bordi della strada (lo sparatore posizionato di fronte alla vettura presidenziale).
Il rapporto suscitò una tale commozione che l’Accademia nazionale delle scienze effettuò la sua propria analisi del nastro sonoro e concluse che il rapporto della Camera era un insieme di sciocchezze.
Primo perché alcuni dei cosiddetti spari non erano spari, poi perché il poliziotto motociclista con il registratore non era nel luogo descritto nel rapporto e poi perché i colpi di fucile non provenivano dalla collinetta ai bordi della strada. Inoltre alcuni dei suoni del nastro risultavano prodotti un minuto dopo l’assassinio.
Fidel Castro e la mafia
Negli anni 1970 la commissione Church rivelò i dettagli dell’operazione Mongoose – un piano preparato da Kennedy e dalla CIA per uccidere il leader cubano Fidel Castro.
Rivelazioni emersero anche sulla cooperazione della mafia nell’operazione Mongoose, su una relazione di JFK con una ragazza dell’ambiente mafioso e sulla crociata condotta da suo fratello Robert Kennedy contro i padrini della mafia.
L’assassinio di Dallas era una risposta di Castro o della mafia? Anche se fosse stato un cecchino solitario, Oswald faceva parte di una più vasta cospirazione?
E’ stato anche scoperto che la CIA aveva accumulato numerosi dossier sul soggiorno di Oswald in Unione Sovietica, alla fine degli anni 1950 e sulla sua visita al consolato cubano in Messico. Dettagli che la CIA non aveva trasmesso alla commissione Warren.”