La recente vittoria di Donald Trump ha riportato in primo piano il tema della competizione strategica con la Cina. Le nomine nella sua amministrazione, come quella di Robert F. Kennedy Jr., indicano un approccio più assertivo verso Pechino, mirato a contrastare il predominio economico e militare cinese nel Pacifico. Questo nuovo orientamento potrebbe complicare i tentativi di cooperazione tra le due superpotenze, specialmente su temi globali come il cambiamento climatico e la sicurezza informatica.

L’amministrazione americana sembra prepararsi a una maggiore militarizzazione delle relazioni con la Cina, con piani di deterrenza e rafforzamento delle alleanze regionali. Gli esperti ritengono che ciò possa innescare un’accelerazione nella corsa agli armamenti nell’area Indo-Pacifico, coinvolgendo anche partner come Giappone e Australia.

Le implicazioni globali sono significative: l’equilibrio economico e politico potrebbe subire scossoni, aumentando l’instabilità nei mercati e nelle relazioni diplomatiche. La competizione tra USA e Cina rischia di definire il nuovo ordine mondiale nei prossimi anni, con conseguenze anche per l’Europa, che potrebbe trovarsi a dover scegliere tra i due blocchi.