La diocesi di Lugano ha finalmente un nuovo esorcista, una figura vacante dal 2020 dopo la morte di don Sandro Vitalini. La conferma arriva dal portavoce della diocesi, Luca Montagner, che ai microfoni di SEIDISERA ha sottolineato come questo ruolo richieda una preparazione specifica e rigorosa, come previsto dal diritto canonico. Ogni diocesi, secondo la Chiesa cattolica, dovrebbe avere almeno un esorcista. Il sacerdote che assume questo ministero deve essere formato attraverso corsi specializzati, acquisendo conoscenze sui rituali e le preghiere specifiche necessarie per l’esorcismo. Inoltre, deve possedere virtù come pietà, prudenza, scienza e integrità di vita.

Secondo don Roberto Pandolfi, esorcista della diocesi di Como con oltre 15 anni di esperienza e circa 13.000 persone aiutate, solo una minima parte dei casi è riconducibile alla possessione demoniaca. Di tutti i casi trattati, solo tre hanno richiesto un esorcismo vero e proprio. Gli altri riguardavano principalmente problematiche psichiche, persone coinvolte in pratiche magiche o con facoltà paranormali, ma non legate al demonio.

La possessione diabolica, secondo Pandolfi, è estremamente rara e si identifica attraverso quattro segni principali: parlare lingue sconosciute, manifestare un odio assoluto per il sacro, esibire una forza sovrumana e conoscere fatti altrimenti impossibili da sapere.