Conviva gratitudine ringrazio Ticinolive per l’opportunità concessami di poter presentare il mio pamphlet di 60 pagine a titolo CATECHISMO CIVICO per giovani cristiani di fede cattolica.
Perché lo chiamo pamphlet e non piuttosto libro o libretto?
Perché il significato di pamphlet è quello di uno scritto di carattere polemico.
E in cosa consiste l’aspetto polemico di questo nuovo catechismo?
In un approfondimento critico di alcuni fondamenti veterotestamentari della fede cattolica e in una rivisitazione di quelli neotestamentari, con l’intento di sottrarre quest’ultimi all’uso strumentale che molti ne hanno fatto e ne fanno tuttora.

Nella prima parte del catechismo sono trattati temi di carattere squisitamente teologico:
Dio creatore e la Bibbia.
Viene posto l’interrogativo: “l’uomo è l’unica creatura intelligente creata da Dio?”
Il peccato originale.
In cosa consiste veramente il cosiddetto “peccato originale”?
Perché gli israeliti?
Qual è il motivo per il quale Dio ha scelto gli israeliti quale popolo eletto, e non un altro popolo?
Un Dio crudele?
Come si conciliano gli atti efferrati attribuiti a Dio nel Vecchio Testamento con il Dio cristiano?
Un sacrificio incomprensibile?
Come interpretare il sacrificio di Gesù sulla croce?
La creazione secondo la Bibbia e la scienza.
In cosa la Bibbia e la scienza concordano e in cosa no.
I casi Galileo Galilei e Giordano Bruno.
Nella seconda parte del catechismo sono trattati temi di carattere prevalentemente civico:
I comandamenti civici della Bibbia (Antico Testamento).
Viene indagata la relazione tra i comandamenti civici del Decalogo e il modo dello stare insieme in una società civile.
I comandamenti civici della Bibbia (Nuovo Testamento).
Cos’è il “compimento della legge” operato da Gesù?
I cristiani cattolici e lo Stato
Quale dovrebbe essere il rapporto tra i cristiani e l’autorità civile?
Una Chiesa statalista?
Quale dovrebbe essere la posizione della Chiesa nei confronti dello Stato?
Una chiesa pauperista?
Quale dovrebbe essere la posizione della Chiesa nei confronti della ricchezza?
I cristiani cattolici e la società civile
Linee guida dell’azione dei cattolici nella società civile
In questa seconda parte del catechismo vengono in particolare passate alla lente le conseguenze nefaste della sottrazione della carità dalle mani dei cristiani a quelle, porose, di coloro che vivono felici e contenti con i frutti del lavoro altrui, facendo credere, in mezzo a continue baruffe per accaparrarsi la refurtiva, di voler costruire a tavolino un mondo dove non sia più necessario essere buoni.
La cessione ai governanti del compito di realizzare la felicità nell’aldiqua ha messo la Chiesa cattolica, ma non solo quella cattolica, nell’angolo dell’aldilà.
Sicché oggi, nelle chiese, è tutto un “predicare” su come instaurare una relazione personale con Dio e tutto un “delegare” ai governanti quella che dovrebbe essere l’applicazione pratica di quei comandamenti civici del Decalogo, ma ormai negletti e sbiaditi, anzi completamente disconosciuti proprio da loro. È, ammettiamolo, quella della Chiesa, una posizione molto comoda, ma ha tutte le caratteristiche di un patto col diavolo, che converrebbe stracciare il prima possibile.
In realtà la cose da NON FARE al nostro prossimo e quelle DA FARE al nostro prossimo sono già state chiaramente esposte da Dio medesimo e da suo figlio Gesù.
Esse sono necessarie e sufficienti per un’esistenza, la migliore possibile, già su questa terra, nel mentre tra i meritati affanni, conseguenti all’antica ribellione a Dio, si cammina verso il Regno definitivo che, a gloria perenne di chi ci ha redento con il proprio sangue, ci aspetta.
Sicché l’abituale “Ascoltaci Signore!”, che fa seguito all’invocazione a Dio di far sì che altri (non noi stessi con il Suo aiuto, ma i governanti) si adoperino per il cosidetto “bene comune”, più che un’invocazione mi pare essere, oltre che un’idiozia, un’autentica bestemmia.
E infatti dentro di me non mi associo mai a questa blasfemia e recito in silenzio: -Signore, fa che i governanti possano, in tutto il mondo, fare il meno male possibile!-
Proprio durante le festività natalizie mi sono immerso nel libro del danese Giovanni Jorgensen Santa Caterina da Siena, la Santa senese, mia concittadina, le cui esperienze mistiche sono descritte nel libro in modo puntuale e con testimonianze storicamente documentate.
Ebbene, è la stessa Caterina a narrare come, in una visione, sia stato proprio Gesù ad invitarla a non fare della sua vita solo un esercizio, per quanto apprezzabile, di dedizione spirituale a lui, ma di adoperarsi, anche e soprattutto, in quello della carità cristiana assidua in mezzo alla gente.
E da allora Caterina cominciò in prima persona, non solo a fare ciò che il buon Dio ha comandato di fare, ma anche a indirizzare appassionate reprimende, persino al Papa e alle autorità civili, di ciò che non si deve fare (che è un altro modo, molto raccomandabile, di fare la carità).
E lo fece con una determinazione incredibile! Direi “virilmente”, l’avverbio con il quale ella amava definire il modo di agire, di maschio o di femmina che fosse, con cui deve essere fatta una cosa quando deve essere fatta.
Ebbene, sarà pure questo pamphlet un atto di presunzione da parte mia, ma cosa dire?
Nello scriverlo ho sentito ribollire in me la mia indole tosco-senese, la stessa che, fatte le debite proporzioni, animava forse Caterina quando vedeva la Chiesa e i politici di allora percorrere vie lontane dagli insegnamenti di Dio e di Gesù.
È a lei che dedico questo pamphlet, con tutta la mia mente e con tutto il mio cuore.
Rivo Cortonesi
Per scaricare il pamphlet clicca qui: CATECHISMO CIVICO per giovani cristiani di fede cattolica.