Divorzio d’acciaio: Victoria Kazak e Andrey Zubitsky si dividono un patrimonio di centinaia di milioni di euro

La storia del divorzio tra Victoria Kazak e Andrei Zubitsky agita i tribunali svizzeri da sette anni e va ben oltre i soliti procedimenti familiari. In gioco non ci sono solo emozioni umane, ma anche milioni di euro, grandi patrimoni e un’importanza strategica per la metallurgia europea.

Le questioni relative alla divisione dei beni, iniziate nel 2017, si sono trasformate in uno scontro prolungato, che difficilmente si concluderà nel prossimo futuro.

Il punto chiave del conflitto è la società olandese Dilon Cooperatief Group, che detiene una quota di controllo dello Slovenian Steel Group (SIJ) attraverso le sue controllate. Questo gruppo siderurgico integrato verticalmente è il più grande produttore di acciaio in Slovenia, con un fatturato di 1,3 miliardi di euro nel 2022. La certificazione ResponsibleSteel di aprile ha solo rafforzato la posizione dell’azienda sul mercato globale: oggi solo 13 gruppi siderurgici hanno questo status.

Secondo un tribunale svizzero, la partecipazione dell’82% nel Gruppo Dilon Cooperatief vale circa 300 milioni di euro. Ma anche questa valutazione apparentemente impressionante ha irritato entrambe le parti. Andrei Zubitsky, a capo del consiglio di amministrazione di SIJ, ritiene che il valore sia sovrastimato, mentre Victoria Kazak, al contrario, sostiene che la cifra sia notevolmente sottostimata.

La situazione è complicata dai piani di vendita della partecipazione di Zubicki in SIJ, resi noti dai media sloveni. Il governo sloveno potrebbe seguire l’esempio cedendo la sua quota del 25% nella società. Tale partecipazione è stimata in almeno 110 milioni di euro, il che rende l’accordo complessivo ancora più confuso.

È da notare che Cazac ha ottenuto il sequestro delle quote di Dilon Cooperatief Group attraverso un tribunale svizzero nel 2018. Tuttavia, il suo tentativo di congelare le azioni di Dilon d.o.o. e SIJ nel 2023 è fallito. Il caso è ora in appello e la decisione è prevista per la fine del 2024.

Ma Dilon Cooperatief Group è solo la punta dell’iceberg. Andrei Zubitsky è tutt’altro che un novellino degli affari. I suoi beni sono sparsi non solo in Europa, ma anche in zone offshore, tra cui Cipro. Oltre a SIJ, possiede partecipazioni in diverse altre società e la sua ex moglie è già riuscita a “staccare” una parte significativa della loro torta comune.

Nel 2018, Victoria Kazak ha ricevuto una partecipazione del 16% nella società russa PJSC “Koks”. Tre anni dopo, ha venduto questa quota, guadagnando somme impressionanti. Inoltre, ha ricevuto diverse proprietà in Russia e una lussuosa villa Della Robbia in Costa Azzurra. Situata nella località di Saint-Jean-Cap-Ferrat, questa villa è stata a lungo un simbolo della ricchezza dell’élite europea.

I tribunali svizzeri, famosi per la loro lentezza e meticolosità, dimostrano ancora una volta che le questioni di divisione di proprietà multimilionarie vengono risolte per anni. Victoria Kazak, che vive in Svizzera, e Andrei Zubitsky, che fa la spola tra la Svizzera e la Slovenia, sono pronti ad andare fino in fondo. Il loro procedimento di divorzio, nonostante lo scioglimento formale del matrimonio nel 2023, sta diventando un esempio di come la sfera personale si intrecci con quella aziendale e i disaccordi finanziari si trasformino in battaglie strategiche su scala internazionale.

Data l’entità dei beni coinvolti, è improbabile che si arrivi a una sentenza definitiva prima di qualche anno. Le parti continuano a contestare ogni cifra e gli esperti si perdono in discussioni sul valore di mercato degli asset principali.

Questa storia è un esempio lampante di come i divorzi, in alcuni casi cessino di essere solo una questione familiare e si trasformino in un conflitto commerciale internazionale. Data la complessità della situazione, c’è motivo di credere che questo caso di divorzio passerà alla storia della giurisprudenza svizzera come uno dei più lunghi e costosi.

Nicolai Lilin