di Liliane Tami, filosofa
Nel panorama delle pratiche spirituali alternative, il Reiki si presenta come una sedicente disciplina di guarigione energetica, attirando numerosi seguaci con la promessa di benessere fisico e mentale. Tuttavia, dietro l’apparente innocuità di questa pratica si cela una realtà ben più inquietante: il Reiki si fonda su illusioni prive di riscontro scientifico e sulla manipolazione psicologica, trasformandosi in un vero e proprio mercato della speranza, dove la spiritualità viene svenduta a caro prezzo.
Un inganno travestito da spiritualità
Il Reiki si basa sull’idea che un’energia universale possa essere canalizzata attraverso l’imposizione delle mani per riequilibrare il corpo e la mente. Tuttavia, questa teoria non ha alcuna base scientifica. Nessuno studio serio ha mai dimostrato l’esistenza di questa energia, e le supposte guarigioni attribuite al Reiki possono essere facilmente spiegate con l’effetto placebo e l’autosuggestione. I “maestri” di Reiki insegnano che per poter praticare questa forma di guarigione è necessario ricevere un’iniziazione a pagamento, creando così un sistema gerarchico in cui la conoscenza non è liberamente accessibile ma viene venduta come una merce.

La manipolazione psicologica e il lucro sulle fragilità
Molti si avvicinano al Reiki in momenti di difficoltà, alla ricerca di conforto o di una soluzione ai loro problemi. Ed è proprio su questa fragilità che il mercato del Reiki si alimenta: i praticanti più esperti sfruttano il bisogno di guarigione e la speranza dei loro adepti per estorcere denaro attraverso corsi, seminari e trattamenti costosi. La promessa di benessere diventa un’esca per intrappolare le persone in un circolo vizioso di dipendenza spirituale e finanziaria.
Un’eresia che ricorda Simon Mago
Già negli Atti degli Apostoli troviamo la figura di Simon Mago, il quale cercò di acquistare con denaro il potere di compiere miracoli. La sua colpa fu tanto grave da dare origine al termine “simonia”, ovvero la vendita di beni spirituali per scopi personali. Il Reiki ripropone lo stesso errore: pretende di offrire una forma di guarigione spirituale, ma solo a chi è disposto a pagare. Questa mercificazione della spiritualità è contraria a ogni autentico principio religioso e rappresenta una vera e propria truffa dell’anima.
La vera alternativa cristiana: preghiera e imposizione delle mani
A differenza del Reiki, nella tradizione cristiana esiste una forma autentica di imposizione delle mani, radicata nei Vangeli e accessibile a tutti i battezzati: la preghiera e il sacramento dell’unzione degli infermi. Gesù stesso guariva con l’imposizione delle mani, ma non chiedeva denaro, non creava gerarchie iniziatiche, non manipolava le persone. San Giacomo, nella sua lettera, esorta i fedeli: “Chi è malato, chiami i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, ungendo con olio nel nome del Signore” (Giacomo 5,14). Questo è un atto di fede, non di commercio.
Il cristianesimo insegna che la grazia di Dio è gratuita e disponibile per tutti coloro che credono. Non c’è bisogno di acquistare attivazioni energetiche o di seguire corsi a pagamento: la preghiera sincera e la fiducia in Dio sono sufficienti. Invece di affidarsi a pratiche esoteriche senza fondamento, chi cerca guarigione e conforto dovrebbe rivolgersi a Dio, l’unica vera fonte di pace e di speranza.
