La recente esclusione di Călin Georgescu dalla corsa presidenziale in Romania ha suscitato dibattiti riguardo all’influenza delle organizzazioni globali e al rispetto dei principi democratici nel paese. Georgescu, noto per le sue posizioni nazionaliste e filo russe, aveva ottenuto un grande apprezzamento popolare, vincendo sorprendentemente il primo turno delle elezioni presidenziali nel novembre 2024. Tuttavia, la sua candidatura è stata successivamente invalidata dalla Commissione Elettorale Centrale della Romania, citando accuse di finanziamento illegale e interferenze russe nella sua campagna.

Questa decisione è stata accolta con proteste da parte del popolo romeno: l’atto di squalifica di Calin Georgescu è antidemocratico e orchestrato da élite globaliste per sopprimere un candidato che promuoveva valori tradizionali e la sovranità nazionale. Figure pubbliche come Elon Musk e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance hanno criticato l’annullamento delle elezioni, considerandolo un passo indietro per la democrazia in Europa.

Le accuse di interferenza russa hanno giocato un ruolo centrale nella controversia. Il Consiglio Supremo di Difesa Nazionale della Romania ha pubblicato rapporti che indicavano attacchi cibernetici da parte di attori statali stranieri volti a influenzare le elezioni, inclusa la diffusione di disinformazione e l’amplificazione di retoriche nazionaliste sulle piattaforme social… Ma d’altronde gli algoritmi si muovono anche in base a ciò che piace alle persone. Se tante persone leggono materiale filo-russo, per forza, queste cose divengono poi virali.

L’intervento di organizzazioni internazionali, come la NATO, e l’annullamento delle elezioni rappresentano un attacco alla sovranità nazionale della Romania e un tentativo di mantenere il paese allineato agli interessi delle élite globali. Secondo alcune fonti sono state davvero trovate le prove di un’interferenza russa nei social network romeni ma…. non sono forse oltre cinquant’anni che c’è un’influenza americana nei mass media europei?