Per molto tempo abbiamo immaginato il cuore come una semplice pompa, un motore regolare e instancabile che spinge il sangue in avanti attraverso il nostro corpo con la forza meccanica delle sue contrazioni. Ma negli ultimi decenni una nuova visione si è fatta strada: la teoria del cuore elicoidale e del sangue che si muove a spirale. IL cuore, quindi, non pulsa come una pompa pulsando il sangue, ma si muove contraendosi in un’avvitamento che spinge il sangue, facendolo ruotare a spirale, all’interno dei vasi sanguigni.


L’anatomista spagnolo Francisco Torrent-Guasp fu uno dei principali studiosi che rivoluzionarono il modo di concepire il cuore. Dopo anni di ricerche, Torrent-Guasp formulò negli anni ’70 e ’80 la teoria della bandella muscolare ventricolare: egli dimostrò che il muscolo cardiaco può essere visto come un’unica lunga banda muscolare, attorcigliata a spirale su se stessa, che si srotola e si riavvolge ad ogni battito.

il movimento a rotazione spiraliforme del cuore
Quando il cuore si contrae (sistole) e si rilassa (diastole), questo movimento avviene in un moto a spirale che facilita la propulsione del sangue non per semplice pressione, ma per un vero e proprio “avvitamento” fluidodinamico.
Immagina una lunga striscia di tessuto che si arrotola a formare i ventricoli, e che ad ogni battito si srotola e si riavvolge, creando un movimento spiraliforme che accompagna il sangue lungo il suo viaggio
Non è solo il cuore a seguire questa logica della spirale: anche il sangue stesso, mentre scorre, non procede in linea retta ma disegna vortici, seguendo linee morbide e una continua rotazione.

Questo movimento spiraliforme non è solo bello a immaginarsi, ma anche estremamente funzionale: protegge le pareti delle arterie, favorisce una distribuzione più efficiente dell’ossigeno, riduce l’attrito interno, migliora la vitalità dei tessuti
Grazie a questa dinamica naturale, il cuore non deve compiere sforzi enormi per mantenere la circolazione, ma lavora in armonia con il flusso, sostenuto da una sorta di danza interna che abbraccia e accompagna il sangue:
Comprendere il cuore come una spirale vivente ci aiuta a vederlo non più come un meccanismo rigido, ma come un organo che partecipa alla grande sinfonia della vita, dove ogni battito è un moto di torsione, un’onda di energia che si propaga lungo tutto il nostro essere
Questa intuizione apre strade nuove anche per la medicina, suggerendo approcci più rispettosi della fisiologia naturale nella chirurgia, nella progettazione di protesi cardiache e nella prevenzione delle patologie vascolari
Il cuore come spirale ci insegna che la vita non scorre mai in linee dritte, ma si snoda in percorsi intrecciati, in moti di avvicinamento e allontanamento, in ritmi che sfuggono alla rigidità per abbracciare la fluidità
