Ricordo dell’incontro a Pura (Malcantone), fra il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e il diplomatico Bernardino Sciolli.
Di Jean Olaniszyn, aprile 2025
Il 13 marzo 2025, all’età di 94 anni, ci ha lasciati Bernardino (Dino) Sciolli, già ambasciatore svizzero in varie parti del mondo, uomo di cultura, di grande umanità e straordinaria intelligenza, che ha dimostrato in molte occasioni coraggio per le sue scelte in ambito diplomatico, in particolare quando si trovava accreditato nel Medio Oriente in contesti estremamente delicati.
Il prof. Antonio Paolucci, scomparso un anno fa, il 5 febbraio 2024, all’età di 84 anni è stato eminente storico dell’arte, direttore di importanti musei, fra cui i Musei Vaticani.

Il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci in Ticino, ospite di Bernardino Sciolli
Nel 2014, su iniziativa dei curatori del Centro culturale il Rivellino LDV di Locarno, Arminio Sciolli, Paolo Sciolli e Jean Olaniszyn, il prof. Antonio Paolucci era stato invitato per una conferenza all’USI (Università della Svizzera italiana) a Lugano, dal titolo: “Il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci racconta la Cappella Sistina”.
Oltre alla visita al Rivellino, bastione cinquecentesco del Castello Visconteo di Locarno, è stato organizzato un ricevimento (su invito) in onore del prof. Antonio Paolucci, nella storica Casa Crivelli dell’ambasciatore Bernardino Sciolli a Pura.

In occasione dell’incontro a Casa Sciolli a Pura ebbi l’opportunità di conversare privatamente con il prof. Paolucci su diversi argomenti dei quali mi occupo da tempo, che hanno particolarmente interessato il direttore dei Musei Vaticani: le ricerche sull’Archivio Vasari, lo studio di documenti e “oggetti” egizi conservati nei musei ‘segreti’ del Vaticano, gli studi e le ricerche relative al gruppo scultoreo detto Laocoonte (statua trovata il 14 gennaio del 1506 scavando in una vigna sul Colle Oppio nelle vicinanze della Domus Aurea di Nerone), oltre al resoconto dei miei contatti con Padre Pellegrini Ernetti (massimo esperto di musica polifonica), sull’Isola di San Giorgio a Venezia.

Antonio Paolucci è stato anche un collezionista numismatico, soprattutto gli interessavano le monete del tardo Impero romano e in occasione del nostro incontro a Pura mi confidò che era sempre alla ricerca di monete dell’ultimo imperatore romano d’Occidente, Flavius Romulus Augustus, passato alla storia come Romolo Augustolo.
Bernardino (Dino) Sciolli (1931-2025), diplomatico svizzero
Il dott. Bernardino Sciolli, uomo di grande cultura e collezionista d’arte è stato ambasciatore svizzero in varie parti del mondo prima di tornare con la famiglia a Pura, nel Malcantone, dove, coadiuvato dalla moglie Elsa Martinez (1933-2023), figlia di un noto antiquario spagnolo, ha riattato la Casa Crivelli, una delle più antiche case del Cantone Ticino, oggi diventata casa-museo gestita dall’avvocato Arminio Sciolli (bibliofilo di fama internazionale), coadiuvato dal fratello architetto Paolo e dalla sorella Lidia, art advisor.
Bernardino Sciolli ha rappresentato la Confederazione in molti Paesi tra cui, Italia, Venezuela, Guatemala, Cipro, Libano e Kuwait, gestendo con successo situazioni complesse e talvolta molto delicate.
Fra le molte sue iniziative, il 7 novembre 1985 ha gestito e sottoscritto a Caracas l’importante accordo tra il Consiglio Federale e il Governo della Repubblica del Venezuela per evitare la doppia imposizione in materia di trasporti aerei, portando grandi vantaggi alla Swissair.
Personalmente ho conosciuto Bernardino (Dino) Sciolli negli anni Duemila ed è subito nata un’intesa e un dialogo costruttivo per gli interessi culturali che ci accomunavano.
Dino era una persona speciale, forte, di grande personalità, che proponeva le sue idee senza imporle ma creando nell’interlocutore quell’interesse che portava a lunghe discussioni creative e propositive.
Nell’ambito delle iniziative culturali organizzate nel “suo“ Rivellino di Locarno, ho potuto apprezzarne la versatilità e la sua dialettica nell’interagire con i vari personaggi provenienti da tutto il mondo che dal 2009 hanno animato il centro culturale locarnese diretto dall’avvocato Arminio Sciolli, coadiuvato dal fratello architetto Paolo e fino al 2016 con la collaborazione del sottoscritto.
Il bastione cinquecentesco del castello visconteo di Locarno, costruito su disegni di Leonardo da Vinci è oggi conosciuto in tutto il mondo grazie anche alla disponibilità di Dino Sciolli che ha finanziato sin dall’inizio le ricerche del prof. Marino Viganò, il quale partendo dagli appunti dello storico zurighese Johann Rudolf Rahn – che nel 1894 annotava la somiglianza del bastione del Castello di Locarno con alcuni disegni di Leonardo pubblicati in Francia (studi ripresi successivamente anche da Virgilio Gilardoni) – dopo un lungo lavoro d’investigazione storica durato sette anni per attribuire al grande Maestro da Vinci la paternità del Rivellino, ha pubblicato le sue ricerche nel volume “Leonardo a Locarno. Documenti per una attribuzione del rivellino del castello 1507” (edizioni Casagrande, Bellinzona, 2009), presentato a Locarno alla presenza di due studiosi di fama internazionale, il professore Pietro Cesare Marani (docente di storia dell’arte milanese e coordinatore del famoso restauro del Cenacolo) e Carlo Pedretti (1928-2018), massimo esperto di Leonardo, che hanno certificato la tesi sostenuta dal ricercatore e storico Viganò.
Dino, dispensatore di sapere e conoscenza, ha sempre aperto le porte della sua casa di Pura all’accoglienza che è stata, ed è tutt’ora, testimone di grandi incontri di personaggi della cultura, della politica e della finanza internazionale.
Bernardino (Dino) Sciolli è stato ambasciatore e portatore dei valori svizzeri nel mondo, parlando sempre con orgoglio del suo Ticino e del Malcantone dove aveva le radici.

Antonio Paolucci (1939-2024), direttore dei musei Vaticani
Nato a Rimini il 29 settembre 1939, Paolucci si era laureato in storia dell’arte nel 1964 con Roberto Longhi. Nel 1969 ha iniziato la sua carriera nell’Amministrazione statale come funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione. Dal 1980 ha rivestito il ruolo di soprintendente, prima a Venezia, poi a Verona, a Mantova e infine a Firenze, dove è stato soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici ed essere nominato anche Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana. Dal gennaio 1995 al maggio 1996 ha ricoperto la carica di ministro per i beni culturali e ambientali nel Governo italiano. Nel 1997, dopo il terremoto, era stato nominato commissario straordinario per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi. A Firenze ebbe un ruolo determinante nell’acquisizione allo Stato del complesso di terreni, edifici e oggetti d’arte noto come “Eredità Bardini”, che era rimasto bloccato da una capziosa clausola testamentaria. Inoltre istituì la Commissione per lo studio del progetto dei “Nuovi Uffizi”, secondo l’aggiornata intitolazione di un progetto di ampliamento della galleria nel Complesso Vasariano. L’anno dopo il pensionamento, nel 2007, fu chiamato da Papa Benedetto XVI a dirigere i Musei Vaticani, rimanendo in carica fino a luglio 2016. Da responsabile delle molteplici collezioni pontificie, condusse iniziative specifiche – tra queste il completamento del restauro della Cappella Paolina, con gli affreschi di Michelangelo, l’illuminazione e la climatizzazione della Cappella Sistina, il restauro di numerosi altri ambienti e capolavori d’arte – e introdusse significative innovazioni potenziando i settori della conservazione, della didattica e dell’accoglienza. Non si contano le sue pubblicazioni su grandi artisti del Rinascimento e su molti altri argomenti, i premi e i riconoscimenti ricevuti, si ricordano il Cavaliere di Gran Croce e la Legion d’Onore.
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Immagini:

Invito alla conferenza del prof. Antonio Paolucci all’USI (Università della Svizzera Italiana) di Lugano, 25 gennaio 2014.