Il 10 maggio 1941, Rudolf Hess, uno dei più stretti collaboratori di Adolf Hitler e vice del Führer nel Partito Nazionalsocialista, compì un’azione sorprendente: decollò da Augsburg, in Germania, a bordo di un aereo Messerschmitt Bf 110 e volò da solo fino in Scozia. Dopo un volo di circa 1.500 km, paracadutandosi vicino a Glasgow, fu catturato da contadini locali e consegnato alle autorità britanniche.

Perché lo fece?
L’intento ufficiale (secondo le sue stesse dichiarazioni e ciò che emerse negli anni successivi) era quello di avviare negoziati di pace tra il Regno Unito e la Germania nazista, al di fuori del canale diplomatico ufficiale. Hess era convinto che esistessero influenti fazioni britanniche favorevoli alla pace e pensava di poter trovare un accordo per porre fine al conflitto tra le due nazioni, lasciando mano libera alla Germania in Europa continentale. In particolare, cercava di contattare il Duca di Hamilton, che conosceva vagamente per via di incontri precedenti alle Olimpiadi del 1936 e che Hess riteneva vicino a ambienti filo-tedeschi.
Hitler rimase sconvolto dal gesto e lo definì un atto di follia individuale, dissociandosi subito. Alcuni storici hanno ipotizzato che la missione fosse approvata segretamente da alcuni settori del regime, ma questa tesi non ha mai trovato prove definitive.
Il resto della vita e la morte misteriosa:
Dopo essere stato catturato, Hess rimase prigioniero in Gran Bretagna per tutta la durata della Seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto fu processato al Tribunale di Norimberga, dove fu riconosciuto colpevole di crimini contro la pace e condannato all’ergastolo.
Hess trascorse il resto della sua vita nel carcere di Spandau a Berlino Ovest. A partire dagli anni ’60 fu l’unico detenuto rimasto in quella prigione, sorvegliato a turno dalle quattro potenze vincitrici (Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica e Francia). La sua detenzione solitaria divenne un simbolo controverso e molti ne chiesero la liberazione per motivi umanitari, data l’età avanzata.
Il 17 agosto 1987, Rudolf Hess fu trovato morto nel giardino della prigione. La causa ufficiale fu il suicidio per impiccagione, ma fin dall’inizio vi furono dubbi e teorie complottiste che ipotizzavano un omicidio, forse orchestrato per evitare che Hess potesse rivelare segreti compromettenti su presunti contatti anglo-tedeschi nel 1941.