Un racconto ispirato all’Apocalisse di Giovanni
Nel silenzio bruciante dell’isola di Patmos, un uomo anziano dai lunghi capelli bianchi sedeva su una roccia, gli occhi persi nell’orizzonte. Si chiamava Giovanni, e i suoi sogni erano popolati da fiamme, angeli e misteri.
Quella notte, il cielo si squarciò come un sipario.
Una voce tuonò, non con parole ma con potenza:
“Scrivi ciò che vedi, e mandalo alle Sette Chiese.”
E fu allora che la visione cominciò.
Giovanni fu rapito in spirito. Si ritrovò in una sala immensa, al centro della quale si ergeva un trono di luce incandescente. Attorno, ventiquattro anziani sedevano su troni d’oro, con corone sul capo, mentre strane creature alati—un leone, un toro, un uomo e un’aquila—gridavano senza sosta:
“Santo, Santo, Santo è il Signore!”
Nel palmo destro di Colui che sedeva sul trono, vi era un libro. Sigillato da sette sigilli.
Un angelo gridò:
“Chi è degno di aprire il libro e sciogliere i suoi sigilli?”
Ma nessuno rispondeva. E Giovanni pianse.
Finché non apparve un essere luminoso, con le ferite di un agnello immolato, eppure in piedi come un re. Gli angeli caddero in silenzio.
“Ecco l’Agnello di Dio,” disse una voce. “Egli è degno.”
Quando il primo sigillo fu spezzato, un cavallo bianco apparve. Il cavaliere portava un arco, e gli fu data una corona.
“Egli uscì da vincitore, per vincere ancora.”
Poi un secondo sigillo: un cavallo rosso sangue galoppava, e il suo cavaliere impugnava una spada.
“Via la pace dalla Terra.”
Il terzo: un cavallo nero, e la bilancia della fame nelle mani del cavaliere.
Il quarto: un cavallo verdastro, e sopra di lui cavalcavano la Morte e l’Inferno.
Ma Giovanni non distolse lo sguardo.
Vide poi una folla senza numero, vestita di bianco, con palme in mano.
“Questi sono coloro che vengono dalla grande tribolazione,” disse un angelo.
“Hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello.”
Allora il cielo si oscurò, e le stelle caddero come fichi scossi dal vento.
Sette angeli comparvero, con sette trombe d’oro. E a ogni suono, la terra tremava, il mare si agitava, le stelle si spegnevano.
Ma il cuore della visione era ancora più profondo.
Giovanni vide una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie.
Un drago rosso con sette teste e dieci corna attendeva di divorare il bambino, ma il bambino fu rapito in cielo. E la donna fuggì nel deserto, protetta da ali d’aquila.
Allora scoppiò guerra in cielo. Michele e i suoi angeli combatterono contro il drago. E il drago fu vinto e gettato sulla terra.
La visione si fece più oscura. Giovanni vide una bestia che saliva dal mare, con sette teste e dieci corna, e tutta la terra la adorava. Poi venne un’altra bestia, dalla terra, che parlava come un drago, e obbligava tutti a marchiarsi con un numero: 666.
Ma poi… una nuova visione.
Un trono bianco. Libri aperti. E un libro della Vita. Chi non era scritto in esso, fu gettato nel lago di fuoco.
Poi venne il giorno senza tramonto.
Il cielo e la terra antichi passarono, e una nuova Gerusalemme discese dal cielo, come una sposa per il suo sposo. Non c’erano più pianto, né dolore, né morte.
E una voce disse:
“Ecco, io faccio nuove tutte le cose.”