La poesia dell’altrove: percorsi di recupero della trascendenza. Un ciclo di incontri con Silvio Raffo.

Oggigiorno viviamo in una società sempre più materialista e l’uomo post-moderno sembra aver smarrito la capacità di alzare gli occhi al cielo. Nel fragore della contemporaneità parlare di trascendenza è un lusso raro, concesso solo ai poeti, ai mistici e ai folli.

La poesia, infatti, può farci alzare il velo di maya – Apokalipsis, come dicono i greci- e ci aiuta a disvelare le verità ultime: essa, quindi, ha la capacità di elevare l’essere umano portandolo a voler indagare il mondo di Dio e delle idee pure.

Silvio Raffo, in un ciclo di incontri presso la librearia Waelti di Lugano, nel quartiere maghetti, ci parla di sogni, di esoterismo, di iperuranio e di visioni d’amore mistico attraverso lo sguardo di alcuni grandi poeti, come Emily Dickinson, Eugenio Montale e John Donne.

Nel primo incontro, in programma il 19 giugno, Raffo guiderà il pubblico in una riflessione sulla religiosità laica e la poesia psicosomatica, a partire da tre voci liriche intense e spesso enigmatiche: Eugenio Montale, Giorgio Vigolo e Jean Flaminien. Il titolo scelto – “Il varco è qui?” – evoca il celebre verso montaliano e insieme suggerisce un dubbio e una speranza: esiste ancora, nella poesia, un passaggio verso l’oltre?

Il 26 giugno, invece, sarà la volta di “Amore e anima. La mistica della visione. Da Rumi a John Donne a Francis Thompson”, un viaggio nel cuore dell’eros spirituale, dove l’amore umano diventa soglia per l’incontro con il divino. I versi di Rumi vibrano ancora oggi come preghiere danzanti; quelli di Donne e Thompson, intrisi di passione e inquietudine, ci parlano di un’anima che cerca, cade, si rialza, e continua a desiderare.

Nato a Roma nel 1947 e residente a Varese, Silvio Raffo è una figura poliedrica: poeta, drammaturgo, saggista, traduttore e narratore. Dirige dal 1986 il centro culturale La Piccola Fenice di Varese e ha tradotto oltre 1.500 poesie di Emily Dickinson, con ripercussioni significative nel panorama italiano della letteratura femminile.