L’iran estremista islamico potrebbe imporre la Sharia al mondo con la bomba atomica. Inoltre alcuni estremisti vorrebbero la guerra atomica per fare l’apocalisse e anticipare la venuta del Messia. Per questo gli USA hanno distrutto i suoi siti nucleari.

L’Iran è oggi l’unica grande teocrazia sciita esistente al mondo. Dal 1979, con la rivoluzione islamica guidata dall’Ayatollah Khomeini, il Paese è retto da un sistema che fonde il potere politico e quello religioso, sotto la guida suprema del Rahbar (la Guida Suprema), figura che detiene l’autorità ultima sia sul governo che sulla legge islamica. Al centro di questa visione sta il progetto di realizzare una società governata integralmente dalla sharia, la legge islamica, interpretata in chiave sciita rivoluzionaria.

L’Iran degli Ayatollah non è semplicemente una nazione che applica la sharia al proprio interno. È animato da una visione escatologica e messianica: gli estremisti religiosi iraniani credono di essere strumenti nelle mani di Dio per accelerare la venuta del Mahdi — il messia atteso dell’islam sciita — e instaurare l’ordine islamico universale. Questa visione porta a giustificare ideologicamente il desiderio di estendere l’influenza islamica ben oltre i confini iraniani, anche con l’uso della forza.

Negli ultimi decenni, l’Iran ha sostenuto e finanziato numerosi gruppi armati in Medio Oriente — da Hezbollah in Libano agli Houthi in Yemen, passando per milizie sciite in Iraq e Siria — creando una vasta rete di forze proxy che gli permettono di proiettare il proprio potere oltre confine e destabilizzare l’intera regione.

Il progetto nucleare: la vera minaccia globale

Da molti anni, il progetto nucleare iraniano rappresenta uno dei principali punti di tensione internazionale. Ufficialmente, Teheran sostiene che il proprio programma atomico sia destinato a scopi civili ed energetici. Tuttavia, la comunità internazionale, in particolare Israele, gli Stati Uniti e le monarchie sunnite del Golfo, temono (con ragioni fondate) che il vero obiettivo sia il conseguimento della bomba atomica.

Se l’Iran dovesse riuscire a dotarsi di un arsenale nucleare, la minaccia non sarebbe solo militare, ma ideologico-religiosa:

  • Deterrenza totale: il possesso dell’arma atomica darebbe a Teheran una posizione di forza tale da paralizzare l’intervento internazionale contro le sue azioni destabilizzanti. La possibilità di un attacco preventivo diverrebbe estremamente rischiosa.
  • Esportazione della rivoluzione: protetti dal deterrente nucleare, gli Ayatollah potrebbero spingere con maggiore aggressività la loro missione escatologica, cercando di estendere l’applicazione della sharia su scala sempre più vasta, prima nel Medio Oriente e, nel loro disegno ideologico, ovunque nel mondo islamico.
  • Minaccia all’Occidente: nel pensiero di alcuni settori radicali del regime, l’Occidente laico, cristiano ed ebraico rappresenta l’antitesi del vero ordine islamico. La bomba potrebbe servire come strumento di ricatto e pressione verso l’Europa, gli Stati Uniti, Israele e altri paesi non islamici.
  • Apocalittica escatologica: una minoranza fanatica sogna persino che un grande conflitto globale possa accelerare la fine dei tempi e la manifestazione del Mahdi. In questo quadro apocalittico, l’arma nucleare diventerebbe, nella loro visione, un “mezzo divino” per abbattere il mondo corrotto e far trionfare l’ordine islamico universale.

Il rischio della sharia globale

Va detto che la grande maggioranza del mondo musulmano (compreso quello sciita) non condivide questa visione estremista e apocalittica. Tuttavia, se un regime fanatico e dotato di testate atomiche acquisisse un potere incontestabile, potrebbe, almeno teoricamente, cercare di imporre il modello della sharia teocratica come unico ordine mondiale legittimo, alimentando guerre ideologiche, destabilizzazione economica e il crollo di equilibri geopolitici consolidati.

Il problema maggiore oggi non è solo la capacità militare dell’Iran, ma la debolezza ideologica e morale dell’Occidente:

  • Un relativismo etico diffuso,
  • il progressivo abbandono delle radici giudaico-cristiane,
  • il disarmo culturale di fronte ai fanatismi.

Tutto questo rende più vulnerabile il mondo libero davanti a chi agisce con convinzione messianica, con un progetto ideologico chiaro e con un desiderio dichiarato di egemonia planetaria.