Bucarest, 27 settembre 2025 – Sarà una giornata di grande rilievo storico e simbolico quella che si terrà al Palazzo Ghica Tei di Bucarest, dove avrà luogo la presentazione ufficiale della riattivazione della Casa Principesca Andronik Cantacuzino. L’evento, di carattere onorifico, segna un atto di continuità con la tradizione nobiliare e imperiale interrotta nel 1947 e ora solennemente riaffermata.

Le famiglie storiche presenti
La cerimonia vedrà la partecipazione dei rappresentanti di alcuni dei più antichi e prestigiosi casati dell’Europa orientale e balcanica. Sono già confermate le presenze dei rami Andronikashvili, Cantacuzino, Ghika e Sturdza, mentre si attendono conferme da parte delle famiglie Mavrocordat e Bălș.

Non mancherà la presenza dei delegati dell’Ordine del Drago provenienti dall’Italia, e tra gli ospiti di rilievo figura Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas, discendente di un’antica stirpe bizantina.
La dimensione internazionale
L’appuntamento si annuncia anche come un importante crocevia diplomatico. Sono infatti attesi rappresentanti di circa nove ambasciate, tra cui quelle di Grecia, Italia, Francia, Egitto, Marocco e Indonesia.
Particolare attenzione è rivolta alla possibile presenza della Regina Margherita di Romania, benché indiscrezioni riferiscano delle sue condizioni di salute fragili. Nel caso, a rappresentarla sarà la Principessa Sofia, già incaricata ufficialmente in più occasioni di sostituire Sua Maestà.

Un evento tra tradizione e mondanità
Alla solennità della cerimonia farà eco anche un ricco programma mondano. Per gli ospiti che arriveranno già da venerdì pomeriggio, sono previsti una cena d’élite in un ristorante storico appartenuto alla famiglia e un ricevimento presso la residenza principesca. Il fine settimana comprenderà inoltre visite culturali di prestigio, tra cui il Castello di Peleș e il Palazzo Cantacuzino di Bucarest, luoghi che intrecciano storia, arte e memoria familiare.
Il significato storico
La rievocazione del nome e dei simboli della Casa Andronik Cantacuzino non è soltanto un omaggio alle radici bizantine e moldave, ma anche un gesto di riconciliazione con la storia: una testimonianza di continuità delle élite aristocratiche europee, in dialogo con il mondo contemporaneo.