Il culto di San Lucio è attestato già dall’VIII secolo e si diffuse ampiamente nella diocesi di Coira – che allora comprendeva anche il Tirolo – e nelle vicine diocesi di Costanza e di Sion. Reliquie attribuite al santo si trovano in molte chiese e monasteri, segno di una venerazione che non conobbe confini. Indagini più recenti, tuttavia, suggeriscono che Lucio non sia stato né re né vescovo, ma piuttosto un eremita vissuto al Luziensteig, il passo montano che ancora porta il suo nome.
Non è dunque facile comprendere con precisione le sue vere vicende. È possibile che tradizioni diverse – britanniche e alpine – si siano intrecciate, generando il mito di un re diventato missionario, di un vescovo divenuto martire. Ma, al di là della storicità, rimane la forza simbolica della sua figura: San Lucio di Coira, il santo che portò la luce del Vangelo tra le montagne, custodito dalle Alpi come un testimone della fede delle origini.
San Lucio, secondo la leggenda, predicava con ardore attirando moltissimi abitanti delle alpi. Ma non tutti lo accolsero con gioia: a Balzers, alcuni pagani accecati dall’ira e dalla paura del nuovo lo afferrarono e, in un impeto di violenza, lo gettarono in un pozzo sul passo di Sankt Luzisteig.

Il pozzo, oscuro e profondo, avrebbe potuto essere la sua tomba. Ma la Provvidenza vegliava su di lui: alcuni dei suoi amici e discepoli, che già avevano abbracciato la fede cristiana, lo trassero fuori da quella prigione di pietra e acqua, salvandolo dall’oscurità.
Trasferitosi poi a Coira, la città più antica della Svizzera, già segnata dalla croce e abitata da cristiani ferventi, Lucio poté vivere circondato da fede e devozione. Qui morì – forse ucciso dagli avversari avversi a Dio – e fu sepolto nella cripta della chiesa che ancora oggi porta il suo nome. Sopra la sua tomba sorse presto un monastero, e la cripta merovingia che ne custodisce i resti rimane intatta come scrigno di memoria
Dal suo sacrificio nacque una luce che non si spense più. San Lucio divenne patrono della diocesi di Coira e, dal X secolo, protettore del Liechtenstein. La sua festa, celebrata il 3 dicembre, ricorda non solo il vescovo e il martire, ma anche la vittoria della fede che seppe germogliare tra le montagne, là dove i pagani e i cristiani un tempo si contendevano il destino delle anime.


Dal Seminario di San Lucio all’Università Teologica di Coira
Sulla collina che domina Coira, non lontano dal Bischöflicher Hof, sorgeil Seminario di San Luzi, accanto alla chiesa dedicata a San Lucio, patrono della città e dei Grigioni. Questo seminario, fondato nel 1807, diede vita allo Studium Theologicum, nucleo originario di quella che oggi è la Università Teologica di Coira (TH Chur).
Nel 1968, la Sede Apostolica istituì ufficialmente lo Studium come Institutum Superius Theologicorum Studiorum, rendendolo un’università teologica indipendente. Da allora, il percorso si consolidò rapidamente:
- 1974: la TH Chur ottenne il diritto di concedere la licenza.
- 1976: i titoli furono riconosciuti dal Cantone dei Grigioni.
- 2003: la Congregazione per l’Educazione Cattolica le concesse lo status di Institutum Theologicum ad instar Facultatis, con gli stessi diritti di una facoltà teologica, incluso il conferimento del Dottorato in Teologia.
Sempre nel 2003 fu fondato l’Istituto Pastorale, centro di studio e formazione continua dedicato alla pastorale, all’omiletica e all’educazione religiosa. Questo sviluppo ha reso la TH Chur non solo una sede di studio accademico, ma anche un polo di formazione pratica al servizio della Chiesa e delle comunità cristiane.
Nel corso degli anni l’università ha ottenuto diversi accreditamenti: nel 2006, nel 2013 e infine nel 2022, quando il Consiglio Svizzero di Accreditamento ha riconosciuto la TH Chur come istituzione universitaria privata accreditata a livello federale.
Oggi la TH Chur è guidata dalla rettrice Eva-Maria Faber, mentre il vescovo Joseph Bonnemain ne è il Gran Cancelliere e Franziskus Knoll OP dirige l’Istituto Pastorale. L’università è sostenuta dalla Fondazione Seminario St. Luzi, da contributi del Cantone dei Grigioni, dalle corporazioni ecclesiastiche cantonali dei territori della diocesi, dalla Fondazione Amici della TH Coira, nonché da donatori pubblici e privati.