In Italia è tornato l’anime giapponese Goldrake già a Gennaio 2025, quando l’emittente televisiva nazionale italiana della RAI, propose in prima serata durante le scorse vacanze natalizie, il reboot del primo cartone animato anni ottanta , da allora tanto amato e che ora,dai primi di ottobre, verrà ritrasmesso restaurato nella sua versione originale a 50 anni di distanza dalla sua realizzazione. Ma l’uscita del libro della francese Emilie Rauscher anche in Italia, edito da Kappalab Edizioni, rappresenta qualcosa forse di più e già dal titolo “Se goldrake fosse esistito”. 

Perchè? Sicuramente perchè sono ben 160 pagine colorate ed in un formato “album” che ricorda quello delle figurine, che cerca di trattare l’anime del 1975 non solo come un cartone animato giapponese, ma un modo per far interpretare forse la realtà di questi tempi in modo scanzonato e leggero sotto tanti punti di vita.

Un mondo contemporaneo di guerra molto complicato e complesso dove parlare di guerra non sempre è facile anzi, minaccioso e complesso.

Ecco che il libro su Goldrake lo fa con l’entusiamo e l’amore che solo la generazione dei boomers può ancora permettersi.

Ma perchè? Sicuramente perchè il libro parla dall’inizio alla fine di una guerra. Una guerra fatta di robot, droni, rumori assordanti che diventano ronzii e che creano negli esseri umani prima di tutto, sgomento perchè è una guerra nuova. Contro una tecnologia che proviene dai robot, dallo spazio. Da Vega. Appunto.

Un mondo umano alle prese con una guerra disumana fatta da macchine. Da robot e droni, appunto.

E questo forse, non ricorda tristemente la guerra dei droni di ora?

Ma non solo. La storia di Goldrake nel libro diventa un monito della storia umana. Ne preannuncia i retroscena. Commenta con i films simili usciti negli anni , con progetti spaziali realizzati. Parla anche di arte, tecnologia umana, archeologia e Imperi umani scomparsi nel corso dei secoli per colpa del desiderio di potere.

Un libro insomma coinvolgente dove la storia del primo Robot di celluloide diventa un contributo per affontare con leggerezza l’orrore della guerra dei tempi moderni come pura astrazione. In modo leggero. Dove i robot-droni, sono diventati appunto una realtà di cui l’umanità di tutti i tempi avrebbe preferito fare a meno.

Come un lungo lamento umano, il ronzio dei robot e di queste guerre dei mondi portano la domanda del titolo del libro, se appunto Goldrake fosse esistito, come un mantra. 

In una umanità come nella storia di Goldrake, ad un passo dall’estinzione come si può insomma, restare umani. E la salvezza può arrivare davvero solo da un robot e da un suo pilota extraterrestre, profugo e apolide vittima di un genocidio di un mondo lontano? 

Il libro indaga in modo leggero ma approfondito e davvero ricco di immagini perchè l’umanità ha vinto. E’ riuscita a salvarsi. Quasi fosse insomma una vera guerra storica il libro immagina, scruta, analizza, cerca segreti e misteri da svelare in modo leggero ma serio.

E cosi, con la giusta distanza che il mondo della immaginazione in questi ultimi anni ci ha abituati, a causa forse di tutte le brutture e le guerre che proliferano nel mondo, ovvero rendendo attuale la società civile moderna ma decontestualizzandola e scomponendola in mille frammenti significativi, ecco che un fenomeno sociale come quello di Goldrake nel secolo XX, torna a far riflettere la società dai lontani anni settanta per parlare di salvezza, pace, amore e amicizia. Valori unici terresti da preservare sempre.

Anche il mondo dei cartoni animati giapponesi diventa uno specchio in cui riflettersi (come il capitolo del cambiamento da Duke Fleed ad Actarus ovvero il cambiamento di chi ha subito un grave trauma) ma anche ombra (come il capitolo sull’esercito i Vega ed il capitolo sul come pilotare i robot che nel caso della finzione giapponese sono giganti spesso, è vero, ma pur sempre dei droni). Perchè se l’immaginazione di una pace da difendere con i robot/droni è una fantasia “amica” di allora, forse lo potrebbe essere anche oggi chissà. E non è quindi forse un caso che in copertina, in una bella illustrazione di Marco Albiero, al posto dell’uomo vitruviano di Leonardo ecco il grande Goldrake. Per ricordarci una volta di più e qualora ce ne fosse bisogno l’enorme rischio di perdere la capacità di essere umani e trovarsi poi al centro , diventare robot. 

Perchè? 

Perchè  in un mondo che sta perdendo la sua umanità realizzando guerre con droni pilotati a distanza che uccidono invece vite umane da vicino sfruttandone le debolezze (proverbiale i messaggi registrati con richieste di aiuto per “stanare” le persone nei territori di guerra in questi anni), Goldrake con la sua splendida umanità insegna a 50 anni di distanza dalla sua creazione che i robot e la tecnologia sono a servizio degli esseri umani. Se no va distrutta. Solo in questo modo può essere una scelta vincente.  

Perchè come recitava la canzone della sigla finale e riportata nel capitolo nel cuore della leggenda” invincibile sei, perchè Actarus c’è che combatte con te dentro te”. 

Non vigliaccamente a distanza. Actarus e Goldrake combattono in modo umano , per questo vincono. Ecco. 

Concludendo, se Goldrake fosse esistito, sarebbe davvero un novello uomo vitruviano ed avrebbe insegnato questo all’umanità. Ad essere più umana. Perchè, in fondo, non esistono mai guerre giuste o sbagliate. Esistono guerre per portare la pace o toglierla. Agli esseri umani. Non ai robot o ai droni. Libro piacevole colorato e ricco, da leggere o regalare.