Un piccolo delinquente tunisino conserva il permesso di soggiorno grazie al suo recente matrimonio con una francese domiciliata in Svizzera. Riunito in udienza pubblica oggi, il Tribunale federale ha sconfessato le autorità vodesi.
Tale cumulo è nettamente inferiore alla soglia di due anni di carcere a partire dalla quale la giurisprudenza europea in materia, consecutiva agli accordi di libera circolazione delle persone, autorizza l’espulsione di un criminale straniero sposato con una cittadina dell’Unione europea, rammenta il Tribunale federale.
La decisione ha tuttavia diviso la corte suprema: i due giudici minoritari hanno appoggiato le autorità vodesi, sottolineando che se l’uomo avesse sposato una cittadina svizzera sarebbe stata applicata la legge federale sugli stranieri: il permesso di soggiorno gli sarebbe stato negato a causa delle indicazioni false fornite riguardo alla propria identità.
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Magnifico.