Julian Assange, il fondatore del sito WikiLeaks è stato liberato martedì pomeriggio dopo il pagamento di una cauzione di 200mila sterline garantita da fideiussioni di sostenitori, tra i quali vi sono anche i registi Michael Moore e Ken Loach.
Tra le altre condizioni imposte dal giudice ci sono anche il rientro obbligato al tramonto nella residenza indicata, il ritiro del passaporto (e dunque l’impossibilità di lasciare la Gran Bretagna) e l’obbligo di portare un braccialetto elettronico.
La liberazione di Assange è stata decisa da un giudice di Westminster, dopo un’udienza in tribunale che si è svolta in un’aula gremita all’inverosimile.
Il rappresentante della procura britannica, che parlava a nome della Svezia la quale accusa Assange di stupro nei confronti di due donne, aveva proposto di non concedere la libertà su cauzione all’australiano in quanto era stato giudicato la scorsa settimana a rischio di fuga.
All’esterno del tribunale erano presenti decine di giornalisti e operatori televisivi, nonché numerosi sostenitori di Assange con cartelloni con le scritte “Svezia marionetta degli Usa” e “denunciare reati non è reato”.
Ora il fondatore di WikiLeaks attende l’udienza dell’11 gennaio, dove si deciderà in merito ad una sua eventuale estradizione in Svezia.
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