Il preventivo 2011, approvato ieri dal Gran Consiglio ticinese con 47 sì ( Plr ad eccezione di Tullio Righinetti schierato con il no, Ppd e Ps) e 19 no (Lega, Udc Verdi e l’indipendente “Seo” Arigoni) dopo due giorni di dibattito ha chiuso la discussione su dei conti che cadono in periodo di elezioni e che presentano un disavanzo d’esercizio di 136,5 milioni.
Le esperienze degli anni passati hanno sempre dimostrato che le pessime previsioni venivano poi smentite da introiti fiscali superiori a quelli preventivati, ma in questa occasione sembra difficile aspettarsi grandi sorprese, considerando il periodo di crisi che abbiamo vissuto e che stiamo ancora parzialmente vivendo e i margini vicini allo zero per aspettarsi sorprese positive dell’ultima ora.
Alla fine sono state stralciate spese considerate inutili, come quelle destinate all’associazione transfrontaliera “Regio Insubrica”. La sua attività è fortemente rallentata da qualche mese. I rapporti in seno alla “Regio” si sono inaspriti dopo l’introduzione dell’amnistia fiscale in Italia e il ritiro di capitali dalle banche ticinesi.
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