L’immigrato ideale, secondo il Partito liberale-radicale svizzero, ha una buona formazione e proviene dallo spazio Schengen: il PLR ha annunciato oggi ai media a Berna di voler limitare l’accesso di «persone non qualificate provenienti dal Terzo Mondo».
Diverso il discorso per le persone poco istruite provenienti dall’esterno della comunità europea: il problema è costituito soprattutto dai ricongiungimenti familiari «dovuti alla sfrenata immigrazione di persone non qualificate».
Il PLR è convinto che la coabitazione di differenti culture non sia solamente un vantaggio per la società svizzera e per questo motivo è necessaria una «guida mirata». Il partito ha preparato un documento con le misure appropriate, che presenterà all’assemblea dei delegati in febbraio.
I liberali-radicali vogliono in particolare inasprire le regole per il ricongiungimento famigliare e creare una legge quadro sull’integrazione. Le pratiche per le richieste d’asilo devono essere ulteriormente accelerate e le espulsioni applicate in maniera coerente.
Nel caso in cui uno Stato si rifiutasse di riammettere i propri richiedenti d’asilo, devono inoltre esserci delle conseguenze: la Svizzera dovrebbe limitare i visti per i cittadini di quel paese, e quello Stato non dovrebbe più poter ricevere soldi dalla Svizzera o dall’Ue, sottolinea il partito.
Il PLR evidenzia infine la necessità di diminuire la burocrazia nel settore edile: a causa della forte immigrazione sempre più gente vive in Svizzera, e c’è quindi bisogno di nuovi spazi abitativi.
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