Fondato nel 2009, nelle elezioni federali di ottobre il Partito pirata svizzero (PPS) punta a ottenere almeno due seggi in Parlamento.
Per il momento questa formazione politica è attiva unicamente nella Svizzera tedesca, ma ha annunciato la creazione di nuove sezioni nei cantoni di Ginevra, Vaud e Friborgo. Nulla è stato per contro detto riguardo ad una possibile sezione in Ticino.
La campagna elettorale per le elezioni federali di ottobre si concentrerà nei cantoni di Berna e di Zurigo, come ha confermato Pascal Gloor, vice-presidente del PPS. Il motivo è strategico. E’ infatti in quei due cantoni che il partito ritiene di aver maggiore presa su un possibile elettorato. Una sezione del PPS esiste anche a Basilea, ma è di entità minore rispetto alle altre due.
Gloor non esclude alleanze del PPS con altre formazioni partitiche, come già era successo nelle elezioni cantonali bernesi, quando aveva fatto lista con i Verdi liberali.
A dare visibilità al Partito pirata svizzero è sicuramente il dichiarato sostegno al sito WikiLeaks. La simpatia per Julian Assange ha gonfiato del 20% gli effettivi del PPS, che oggi conta 1250 membri.
Uno degli scopi di questa formazione, che rifiuta di posizionarsi in una logica di appartenenza a destra oppure a sinistra, è il potenziamento della sfera privata su Internet. Contesta inoltre monopoli e brevetti messi a protezione di film, giochi e musica, rivendicando l’accesso gratuito alla cultura e ad ogni tipo di informazione.
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