Imed Trabelsi, sindaco della citta’ costiera di La Goutelle e nipote della moglie dell’ex presidente tunisino Ben Ali, e’ morto dopo un’aggressione a Tunisi, probabilmente all’arma bianca. L’uomo e’ deceduto nell’ospedale militare di Tunisi, dove era stato trasportato.
Imed, nipote di Leyla Ben Ali, e il resto del clan Trabelsi, sono considerati dai tunisini il simbolo della corruzione e della ricchezze depredate nel Paese.
SI CERCA INTESA PER IL NUOVO GOVERNO
Nel dopo Ben Ali, la nuova leadership della Tunisia prova a darsi un governo di coalizione che possa mettere fine alle violenze e al caos delle ultime settimane.
Durante la notte nella capitale sono risuonati alcuni occasionali colpi d’arma da fuoco. Ma la situazione a Tunisi, dove ancora aleggia un acre odore di incendi (non ce ne sono, pero’, di nuovi) appare calma, anche se densa di tensione. Nel centro della citta’, la zona teatro di violenti scontri fino alla fuga di Ben Ali, alcuni caffe’ hanno riaperto, ma l’esercito continua a presidiare le strade.
Elicotteri volteggiano in aria, mentre soldati e blindati pattugliano il centro della citta’ per evitare che si ripetano i saccheggi e le violenze delle ultime ore.
Il presidente del Parlamento, Fouad M’bazza, che si e’ insediato sabato come presidente ad interim, ha chiesto al premier Mohamed Ghannouci di formare un governo di unita’ nazionale e le autorita’ hanno detto che le nuove elezioni si terranno entro 60 giorni.
Ghannouci, che ieri ha ricevuto alcuni leader dell’opposizione, oggi incontrera’ tutte gli altri partiti politici legittimi in Tunisia.
Il leader dell’opposizione Najib Chebbi, dopo i colloqui con Ghannouchi, ha detto che le elezioni, sotto la supervisione internazionale, potrebbero tenersi nel giro di sei/sette mesi.
“Ghannouchi ha proposto al nostro partito di partecipare alla formazione del nuovo governo di unita’ nazionale che sarebbe aperto elle forze democratiche, il che significa il nostro partito e altri due – ha detto alla radio francese RTL e ha confermato che sono stati arrestati alcuni membri della famiglia di Ben Ali, anche se non ha detto chi. Intanto, il capo del principale partito islamico tunisino, da anni in esilio all’estero, ha preannunciato il suo rientro in patria.
E mentre il governo francese ha invitato la Tunisia a tenere elezioni il presto possibile, l’ufficio del presidente Nicholas Sarkozy ha garantito di aver adottato tutte le misure necessarie per garantire che movimenti finanziari sospetti in materia di asset tunisini in Francia siano bloccati immediatamente.
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